Con 345 mila euro di reddito Zanolla è il più ricco del consiglio comunale di Udine, secondo il sindaco
Il consulente finanziario, rappresentante di “Identità civica”, si conferma in cima alla speciale classifica: il suo è l’importo dichiarato per l’anno fiscale 2023 più alto tra i componenti di palazzo D’Aronco
Michele Zanolla, consigliere comunale di Identità civica, resta in cima alla classifica dei più ricchi di palazzo D’Aronco. Con un reddito dichiarato di 345.752 euro per l’anno fiscale 2023, il consulente finanziario rimane irraggiungibile per tutti gli altri componenti del Consiglio comunale di Udine. Nonostante un vistoso calo rispetto all’anno precedente, quando raggiunse i 575.963 euro.
Sul secondo gradino del podio c’è il sindaco Alberto Felice De Toni con 249.564 euro, seguito sul terzo da Maurizio Franz con 192.576 euro. Un ingresso in consiglio comunale, quello dell’esponente leghista, di professione commercialista, avvenuto ad aprile 2024, che ha determinato l’uscita dai primi tre posti di questa speciale classifica del medico Giovanni Barillari (Forza Italia), fermatosi, se così si può dire, a 177.248 euro. Subito dopo ecco l’ex sindaco Pietro Fontanini con 131.119 euro.
Nella parte bassa della graduatoria dei redditi dichiarati nel 2023 da parte degli amministratori comunali, troviamo Loris Michelini (Identità civica) con 13.219 euro, Antonella Eloisa Gatta (Misto) con 9.058 euro, Stefania Garlatti Costa (lista De Toni) con 4.375 euro ed Emma Ferrari (Partito democratico) la quale, presentando una dichiarazione di esonero, non ha avuto entrate superiori a 3mila euro nel corso del 2023.
Compensi e redditi della giunta
Quest’anno la Regione Fvg, con una delibera approvata a luglio in giunta, ha deciso di ritoccare verso l’alto le indennità lorde degli amministratori. L’effetto è stato immediato anche per Udine, città di poco sotto la soglia dei 100 mila abitanti. Ecco spiegato il balzo in avanti degli stipendi di sindaco e assessori, che farà certamente incrementare l’entità della dichiarazione dei redditi relativa al 2024.
Il primo cittadino, De Toni, è passato da un’indennità mensile lorda di 6.694 a una di 9.599 euro lordi. Il suo vice, Alessandro Venanzi, che nel 2023 ha dichiarato un reddito di 42.305 euro, è passato da 3.615 euro a 6.719 euro.
Il ritocco, come accennato, ha riguardato pure gli assessori: Gea Arcella, che ha un reddito annuale di 128.752 euro, ha visto crescere la sua indennità di carica da 3.213 a 5.279 euro, così come le colleghe di giunta Chiara Dazzan, che ha dichiarato un reddito di 32.591 euro, e Arianna Facchini, con un reddito di 33.591 nel 2023.
I compensi vengono ridotti di un quinto nel caso in cui l’amministratore sia un dipendente a tempo pieno non collocato in aspettativa: è il caso di Stefano Gasparin (ha dichiarato un reddito pari a 65.585 euro) e di Eleonora Meloni (reddito di 47.607 euro), che da 2.570 salgono a 4.233 euro lordi mensili.
Per quanto riguarda i restanti assessori, le indennità sono state portate dai 3.213 ai 5.279 euro: si tratta di Ivano Marchiol (reddito dichiarato di 38.992 euro), Federico Pirone (reddito di 43.283 euro), di Rosi Toffano (reddito di 83.350 euro) e di Andrea Zini (reddito di 46.246 euro).
I consiglieri
Per quanto riguarda le indennità, i consiglieri eletti non percepiscono uno “stipendio” fisso, ma il loro compenso dipende dalla partecipazione a consigli e commissioni. L’entità del gettone è stabilita dalla Regione: 125 euro per ogni attività d’aula, che diventano 162,50 euro per la presidente del consiglio comunale Rita Nassimbeni (prima di luglio 2024 le indennità per consiglieri e presidente ammontavano, rispettivamente, a 104 e 135 euro).
Ogni consigliere quindi, può oscillare da un minimo di 125 euro a un massimo di oltre 700 euro a seconda del grado di partecipazioni alle attività in Aula.
Passando ai redditi, al di là dei consiglieri già citati, occupano la parte alta della classifica Chiara Gallo (Pd) che nel 2023 ha dichiarato 98.539 euro, Francesca Laudicina (Lega) fermatasi a 93.139 euro, Alessandro Colautti (Alfieri per la libertà) a 74.512 euro.
Nella fascia media, attorno ai 50 mila euro, troviamo Giovanni Govetto (FdI) con 58.041 euro, Pierenrico Scalettaris (Azione – Italia Viva – Renew Europe) con 54.798 euro, Antonio Pittioni (FdI) con 49.745 euro.
Attorno ai 20mila euro, invece, ci sono Giancarlo Ballotta (Pd) con 23.271 euro, Carlo Giacomello (Pd) con 20.569 euro, Lorenzo Patti (lista De Toni) con 17.502 euro, Andrea Di Lenardo (Avs) con 18.771 euro, Antonella Fiore(Spazio Udine) con 21.457 euro, Stefano Salmè (Liberi elettori – Io amo Udine) con 16.286 euro.
A destra più ricchi
Escludendo gli esponenti della giunta, i componenti delle opposizioni e del centrodestra in particolare doppiano i colleghi del centrosinistra per quanto riguarda i redditi del 2023.
A fronte di entrate dichiarate superiori a 1 milione e 200 mila euro dei primi, i secondi non vanno oltre i 600 mila euro. Volendo fare un paragone con i redditi del 2022, chi ha avuto un balzo in avanti consistente è Facchini, passata da 1.808 a 32.591 euro. Ad aver registrato un calo consistente, invece, è stato Fontanini, passato da 184.553 a 131.119 euro.
Tutte informazioni che ogni cittadino può reperire online, sul sito del Comune di Udine, nella sezione “amministrazione trasparente”.
A norma di legge, infatti, tutti i titolari incarichi politici hanno l’obbligo di dichiarare non solo il proprio reddito, ma anche il proprio patrimonio. Un concetto, quello di trasparenza, inteso come «accessibilità totale delle informazioni concernenti l'organizzazione e l'attività delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull'utilizzo delle risorse pubbliche».
Regole a cui gli amministratori udinesi hanno imparato ad attenersi, dopo alcuni ritardi nella consegna della documentazione verificatisi gli anni scorsi.
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