A che punto è l'epidemia di coronavirus in Fvg: la mappa. Bassetti: «Il virus ha perso la potenza di fuoco iniziale»

UDINE. La mappa (qui il dettaglio comune per comune) con cui abbiamo iniziato a familiarizzare dall'inizio dell'epidemia di coronavirus inizia a sbiancarsi: diminuisce, giorno dopo giorno, il numero degli attualmente positivi e i nuovi casi di contagio tocca appena quota 37 nell'ultima settimana (da lunedì 25 a domenica 31), con una media di 5,3 al giorno.
Così, ci sono in Friuli Venezia Giulia sempre più comuni Covid-free dove, cioé, non si registra neppure un caso di contagio. La situazione più critica si registra in provincia di Trieste dove gli attualmente positivi sono 158. Meno di venti positivi in altri comuni della Regione colpiti dal virus: a Paluzza ce ne sono attualmente cinque, stessa situazione a Gorizia e Sacile. A Pordenone sono meno di dieci mentre a Udine, che nel corso dell'epidemia ha registrato pochissimi casi di contagio rispetto agli abitanti, non ci sono nuovi casi.
Cresce invece la percentuale delle persone guarite rispetto al totale dei positivi al tampone. Non solo. Le terapie intensive della regione si sono praticamente svuotate: dati alla mano, l'ultimo bollettino è stato diffuso dalla protezione civile domenica, 31 maggio, risulta ricoverato un solo paziente in terapia intensiva.
Resta molto basso, più volte in settimana l'indice ha registrato lo zero, il tasso della mortalità. Sono 333 le vittime in totale dall'inizio dell'epidemia: 188 a Trieste, 73 a Udine, 67 a Pordenone e 5 a Gorizia.
È però necessaria ancora prudenza e attenzione. La data "zero contagi", prevista in un primo momento per fine maggio, è slittata al primo luglio. La stima arriva dall’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane che ha analizzato il trend dei nuovi casi giornalieri sulla base dei dati della Protezione civile rilevati dal 24 febbraio al 26 maggio 2020.
Gli esperti. Il calo dei contagi coincide con l'innalzamento delle temperature. Il nuovo coronavirus «potrebbe ora essere diverso: la potenza di fuoco che aveva tale virus due mesi fa non è la stessa potenza di fuoco che ha oggi». A dirlo è Matteo Bassetti, per nove anni direttore della clinica di malattie infettive dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine, e ora da pochi mesi nuovo direttore dell’Unità operativa della clinica malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova. «È evidente - sottolinea - che oggi la malattia Covid-19 è diversa: la presentazione clinica e il decorso sono infatti molto più lievi».
Ben più ottimista è apparso Alberto Zangrillo, direttore terapia intensiva del San Raffaele di Milano, che, durante la trasmissione `1/2 ora in più´ di Lucia Annunziata, ha dichiarato: «Clinicamente il nuovo coronavirus non esiste più».
«Circa un mese fa sentivamo epidemiologi temere a fine mese-inizio giugno una nuova ondata e chissà quanti posti di terapia intensiva da occupare. In realtà il virus dal punto di vista clinico non esiste più. Questo lo dice l’università Vita e Salute San Raffaele, lo dice uno studio del direttore dell’Istituto di virologia Clementi, lo dice il professor Silvestri della Emory University di Atlanta».
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