A Cividale il giorno dell’orgoglio alpino: in migliaia sfileranno lungo il centro

La cerimonia è cominciata a Chiusaforte con l’intitolazione della Palazzina Comando al colonnello Not

Lucia Aviani

È il giorno dell’orgoglio alpino, quello che da ormai 29 anni conferma e rinsalda legami mai scioltisi e celebra uno spirito d’appartenenza che né un formale atto di soppressione né il tempo sono riusciti a scalfire: il battaglione Cividale, che sulla carta non esiste più dal 1995 ma che ad ogni inizio gennaio – in prossimità della festa di corpo, connessa alla memoria dell’epica conquista, in terra di Russia, di un’altura ribattezzata Quota Cividale – si ricompatta nella città di cui porta il nome, oggi sfilerà nuovamente con tutte le sue compagnie e reparti per il centro storico.

L’adunata degli “ex” che rifiutano tale appellativo si è aperta sabato mattina a Chiusaforte, ultima sede del battaglione, con un’intensa cerimonia introdotta dal consueto corteo e sfociata nell’intitolazione della palazzina Comando della caserma Zucchi alla memoria del colonnello Mauro Not e nell’inaugurazione della mostra “Tutti al campo”, dedicata alle attività addestrative del battaglione Cividale e allestita proprio in Palazzina Comando; particolarmente folta la partecipazione all’appuntamento, «che ha registrato un afflusso più alto di quello degli anni passati», documenta il generale Gianfranco Beraldo, presidente dell’associazione Fuarce Cividât, promotrice – fin dall’anno successivo allo scioglimento del battaglione – del grande raduno dei suoi appartenenti.

Al termine del ritrovo a Chiusaforte le penne nere si sono spostate a Cividale, che come da tradizione ha accolto – nel pomeriggio – l’assemblea annuale dei soci, gli onori ai caduti davanti al monumento di viale Marconi e in serata uno spettacolo al teatro Ristori, con protagoniste la Fanfara sezionale Ana di Udine e la Banda Filarmonica di Vergnacco.

Il clou della due giorni alpina è atteso per domanica mattina, appunto: il programma (che si avvale, a livello logistico, del supporto della locale sezione Ana) è quello consueto, con la deposizione – alle 9. 30 – di una corona davanti al monumento ai battaglioni Cividale, Val Natisone e Monte Matajur, in via I Maggio, l’alzabandiera in piazza Duomo, alle 10 (seguiranno le allocuzioni ufficiali), la messa e infine l’ammassamento delle penne nere in piazza Resistenza; da lì partirà, alle 11.45, la lunga sfilata del battaglione, che attraverserà il ponte del Diavolo, passerà davanti al palazzo municipale e proseguirà verso Largo Boiani, con direzione piazzale 8° Reggimento alpini (accanto alla stazione), scelto nelle ultime edizioni come punto conclusivo della parata.

Il raduno si chiuderà alle 16.30, con l’ammainabandiera.

Migliaia, abitualmente, le presenze registrate nell’occasione, che cade nella seconda domenica di gennaio, la data più vicina alla festa di Corpo: la sopra citata conquista di Quota Cividale (così, in omaggio al valore dimostrato dagli alpini, era stata ribattezzata l’altura precedentemente chiamata Signal), costò al battaglione circa 300 morti.

Per tre giorni, fra il 4 e il 6 gennaio 1943, gli uomini del Cividale si lanciarono in una serie di attacchi e di azioni difensive dai contrattacchi sovietici: la vetta fu conquistata e persa più volte, ma alla fine rimase in mani italiane, ad altissimo prezzo di vite.

Tanti gli atti di eroismo, a cominciare da quelli del sergente maggiore Paolino Zucchi, del capitano Dario Chiaradia e del sottotenente Carletto Gavoglio, medaglie d’oro al valor militare

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