A fare la spesa con il cane: le grandi catene dicono sì

Supermercati, per la maggior parte, favorevoli alla presenza degli animali. Da martedì potranno entrare anche al Carrefour, dopo un periodo di stop
Un cartello di benvenuto ai cani esposto alla vetrina al centro di Roma in un'immagine d'archivio. ALESSANDRO DI MEO / ANSA / PAL
Un cartello di benvenuto ai cani esposto alla vetrina al centro di Roma in un'immagine d'archivio. ALESSANDRO DI MEO / ANSA / PAL

UDINE. «Io qui posso entrare».
I supermercati di Udine sono, per la maggior parte, “pet-friendly” e accolgono gli amici pelosi. Niente più cani legati a pali e rastrelliere fuori dai negozi a piangere in attesa dei padroni: la spesa, in diversi supermercati, si fa assieme e il cliente può portare il proprio animale (di piccola taglia) in una borsetta o direttamente al guinzaglio o, dove presenti, nei carrelli cuccia, predisposti proprio per i quattro zampe affinché non si separino dai padroni nemmeno durante la spesa.

Dalla catena Despar al Panorama passando per il Conad – e presto anche il Carrefour si affiancherà alle altre catene – sono diversi i negozi che consentono l’accesso ai cani. Coop e Lidl, invece, sono più “severi”, e lo stesso vale l’Iper del Città Fiera, che non accettano animali all’interno degli spazi di vendita e invitano la clientela a lasciare il proprio Fido fuori, per ragioni di pulizia e igiene. L’idea di veder scodinzolare, seppure al guinzaglio, cani anche piccoli tra i generi alimentari non è infatti gradita a tutti e diverse realtà, per politica aziendale, scelgono di rispettare questa filosofia.

Questione di igiene, insomma, anche a seguito di alcune lamentele da parte della stessa clientela – nemmeno troppo esigente – che si è trovata al reparto ortofrutta a scegliere ortaggi e prodotti in compagnia di animali che fiutavano (e non solo) il cibo. E se molto dipende dall’educazione del proprio cane, la soluzione è semplice solamente per quelli di piccola e media dimensione, che possono stare all’interno di una borsa o negli appositi carrelli, mentre i più grandi dovrebbero scorrazzare al guinzaglio e con la museruola.

Sul fronte opposto, sono gli stessi padroni dei quattro zampe a chiedere di portarsi il cane al seguito (di piccola taglia, in braccio o nel carrello), per non lasciarli chiusi in automobile, magari al caldo con le temperature estive e senz’acqua, non volendoli lasciare legati fuori dal punto vendita. Da circa un anno in alcuni negozi di Panorama e Despar sono disponibili, come confermano gli stessi supermercati, i carrelli-cuccia, progettati ad hoc per proteggere i cibi sotto il profilo dell’igiene e garantire allo stesso tempo il confort degli animali.

Un giusto compromesso in grado di accontentare tutta la platea di clienti, amanti dei cani e non, che non utilizzeranno, naturalmente, gli stessi carrelli di chi fa la spesa assieme agli amici pelosi. Da martedì anche al Carrefour potranno tornare ad entrare a fare la spesa anche i cani, dopo un periodo di divieto in attesa dell’adeguamento delle attrezzature adatte ad accoglierli. I carrelli in arrivo nella catena francese sono divisi in due spazi, uno per i cibi e l’altro separato, dedicato al cane, con un tappetino igienico e una portantina, che verranno sanificati ogni sera e una volta alla settimana puliti in profondità.

Coop e Iper, come anche Lidl, non vogliono invece gli animali all’interno dei propri supermercati. Una scelta legittima, come prevede peraltro la legge regionale 20 del 2012 «Cani: accesso ai mezzi di trasporto pubblici, negli esercizi commerciali, uffici, spiagge e luoghi aperti al pubblico».

Il regolamento di esecuzione parla chiaro: «Il responsabile di un esercizio pubblico o commerciale o di un locale o ufficio aperto al pubblico può decidere di far accedere l’animale oppure di vietarne l’accesso. Il divieto – prosegue il testo – può essere limitato solo ad alcune fasce orarie ovvero possono essere messi a disposizione carrelli appositi o altri presidi ove collocare il cane, o riservare determinate aree ove l’accesso è garantito».

Inoltre, gli esercizi commerciali di merci alimentari, come i supermercati, che accolgono gli amici quattro zampe e «sono dotati anche di aree di vendita di prodotti non pre-incartati o non confezionati o di prodotti sfusi esposti su banconi accessibili al cliente a un’altezza inferiore a 80 centimetri, dovranno delimitare tali zone con idonei cartelli che indichino il divieto di accesso ai cani limitatamente ad esse».

Fermo restando, naturalmente, che se l’animale causa danni la responsabilità è dello stesso detentore.

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