A fare la spesa con il cane: le grandi catene dicono sì

UDINE. «Io qui posso entrare».
I supermercati di Udine sono, per la maggior parte, “pet-friendly” e accolgono gli amici pelosi. Niente più cani legati a pali e rastrelliere fuori dai negozi a piangere in attesa dei padroni: la spesa, in diversi supermercati, si fa assieme e il cliente può portare il proprio animale (di piccola taglia) in una borsetta o direttamente al guinzaglio o, dove presenti, nei carrelli cuccia, predisposti proprio per i quattro zampe affinché non si separino dai padroni nemmeno durante la spesa.
Dalla catena Despar al Panorama passando per il Conad – e presto anche il Carrefour si affiancherà alle altre catene – sono diversi i negozi che consentono l’accesso ai cani. Coop e Lidl, invece, sono più “severi”, e lo stesso vale l’Iper del Città Fiera, che non accettano animali all’interno degli spazi di vendita e invitano la clientela a lasciare il proprio Fido fuori, per ragioni di pulizia e igiene. L’idea di veder scodinzolare, seppure al guinzaglio, cani anche piccoli tra i generi alimentari non è infatti gradita a tutti e diverse realtà, per politica aziendale, scelgono di rispettare questa filosofia.
Questione di igiene, insomma, anche a seguito di alcune lamentele da parte della stessa clientela – nemmeno troppo esigente – che si è trovata al reparto ortofrutta a scegliere ortaggi e prodotti in compagnia di animali che fiutavano (e non solo) il cibo. E se molto dipende dall’educazione del proprio cane, la soluzione è semplice solamente per quelli di piccola e media dimensione, che possono stare all’interno di una borsa o negli appositi carrelli, mentre i più grandi dovrebbero scorrazzare al guinzaglio e con la museruola.
Sul fronte opposto, sono gli stessi padroni dei quattro zampe a chiedere di portarsi il cane al seguito (di piccola taglia, in braccio o nel carrello), per non lasciarli chiusi in automobile, magari al caldo con le temperature estive e senz’acqua, non volendoli lasciare legati fuori dal punto vendita. Da circa un anno in alcuni negozi di Panorama e Despar sono disponibili, come confermano gli stessi supermercati, i carrelli-cuccia, progettati ad hoc per proteggere i cibi sotto il profilo dell’igiene e garantire allo stesso tempo il confort degli animali.
Un giusto compromesso in grado di accontentare tutta la platea di clienti, amanti dei cani e non, che non utilizzeranno, naturalmente, gli stessi carrelli di chi fa la spesa assieme agli amici pelosi. Da martedì anche al Carrefour potranno tornare ad entrare a fare la spesa anche i cani, dopo un periodo di divieto in attesa dell’adeguamento delle attrezzature adatte ad accoglierli. I carrelli in arrivo nella catena francese sono divisi in due spazi, uno per i cibi e l’altro separato, dedicato al cane, con un tappetino igienico e una portantina, che verranno sanificati ogni sera e una volta alla settimana puliti in profondità.
Coop e Iper, come anche Lidl, non vogliono invece gli animali all’interno dei propri supermercati. Una scelta legittima, come prevede peraltro la legge regionale 20 del 2012 «Cani: accesso ai mezzi di trasporto pubblici, negli esercizi commerciali, uffici, spiagge e luoghi aperti al pubblico».
Il regolamento di esecuzione parla chiaro: «Il responsabile di un esercizio pubblico o commerciale o di un locale o ufficio aperto al pubblico può decidere di far accedere l’animale oppure di vietarne l’accesso. Il divieto – prosegue il testo – può essere limitato solo ad alcune fasce orarie ovvero possono essere messi a disposizione carrelli appositi o altri presidi ove collocare il cane, o riservare determinate aree ove l’accesso è garantito».
Inoltre, gli esercizi commerciali di merci alimentari, come i supermercati, che accolgono gli amici quattro zampe e «sono dotati anche di aree di vendita di prodotti non pre-incartati o non confezionati o di prodotti sfusi esposti su banconi accessibili al cliente a un’altezza inferiore a 80 centimetri, dovranno delimitare tali zone con idonei cartelli che indichino il divieto di accesso ai cani limitatamente ad esse».
Fermo restando, naturalmente, che se l’animale causa danni la responsabilità è dello stesso detentore.
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