A piedi e a nuoto nel Natisone Spopola il “river trekking”

Tutti pazzi per il “river trekking”: la proposta lanciata in forma sperimentale, la scorsa estate, dalla società Wildvalley piace talmente tanto da essere stata scelta perfino per un addio al nubilato. Lo racconta divertito il geologo udinese (nonché istruttore di speleologia, soccorritore fluviale e alpinista) Andrea Mocchiutti, che guida le carovane acquatiche nell’affascinante camminata-nuotata lungo il corso del Natisone, articolata in tappe che coprono la distanza Vernasso-Cividale.
E dire che tutto era partito quasi per gioco, per sfida: fin da subito, però, l’inedita occasione di vivere il fiume dall’interno ha fatto proseliti. Le opzioni si sono così consolidate e ramificate, per esempio con il varo (novità della stagione 2019) del “river trekking easy”, formula riservata ai bambini: per loro un tragitto agevole, senza alcun tipo di difficoltà, percorso unendo alla camminata giochi adatti all’età. Recentissima un’uscita con addirittura 40 ragazzini, che sono stati accompagnati pure da una guida naturalistica.
I più grandi, per parte loro, non hanno che l’imbarazzo della scelta: le escursioni, il cui calendario è consultabile sul sito www.rivertrekking.it, permettono di avventurarsi lungo il fiume (anche in canoa) per chilometri, dall’area di Vernasso e dell’affascinante canyon di Ponte San Quirino fino alla cittadina ducale, dove il ponte del Diavolo rappresenta il capolinea.
Su richiesta, poi, al di là degli appuntamenti già fissati ne possono venire organizzati altri per comitive. «Raccogliamo davvero tante richieste», conferma Mocchiutti, raccontando che al sentiero d’acqua si interessano, ormai, anche tanti visitatori, che talvolta scelgono di prolungare la propria permanenza in loco pur di partecipare all’avventura: dal river trekking, insomma, arriva un forte sostegno al piano di rilancio delle Valli del Natisone in chiave turistica. Non per nulla l’associazione Parco del Natisone, presieduta da Claudia Chiabai, è una convintissima fan del progetto.
«In queste giornate di caldo eccezionale – conclude il geologo – non c’è niente di meglio, credetemi, del Natisone: è il posto migliore in cui stare». —
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto