A Pittini l’acciaieria Riva: entro ottobre la firma

Comunicata ai sindacati l’intenzione di acquisire lo stabilimento di Verona. Assorbiti tutti i 418 dipendenti. Verrà potenziata la produzione di vergella
Un operaio lavora su tubi nello stabilimento Ilva di Taranto in una foto d'archivio. Enrico Bondi e' stato nominato dal Governo commissario straordinario per risanare l'Ilva nei prossimi 36 mesi, Roma, 4 giugno 2013. ANSA/UFFICIO STAMPA ILVA +++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY +++
Un operaio lavora su tubi nello stabilimento Ilva di Taranto in una foto d'archivio. Enrico Bondi e' stato nominato dal Governo commissario straordinario per risanare l'Ilva nei prossimi 36 mesi, Roma, 4 giugno 2013. ANSA/UFFICIO STAMPA ILVA +++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY +++

UDINE. Trovano conferma le indiscrezioni pubblicate dal Messaggero Veneto sull’acquisizione da parte del Gruppo Pittini di Osoppo dello stabilimento Galtarossa di Verona appartenente ai Riva.

Nonostante le parti non facciano dichiarazioni ufficiali, parla chiaro il verbale dell’incontro che si è tenuto nei giorni scorsi a Confindustria Verona tra l’azienda e le organizzazioni sindacali.

Nel documento emerge che Riva acciaio spa e Finfer (holding di controllo del Gruppo Pittini) dichiarano, come cedente e acquirente, il prospettato trasferimento dell’impianto entro la fine dell’anno previa approvazione da parte delle autorità competenti in particolare dell’antitrust.

Da fonte sindacale emerge che la firma dell’intesa tra le due aziende dovrebbe avvenire tra fine settembre e ottobre a un prezzo che rimane avvolto nel riserbo.

Per quanto concerne gli organici, l’intera forza lavoro nello stabilimento veronese - 418 dipendenti - sarà trasferito nella nuova società con l’applicazione del contratto collettivo dei metalmeccanici e la salvaguardia delle posizioni consolidate.

Secondo i rumors, Pittini sarebbe intenzionato a potenziare la produzione di vergella nello stabilimento veneto una volta acquisito.

Riva acciai è nata nel 1902 dall’iniziativa di Antonio Galtarossa e votata inizialmente alla produzione di impianti di illuminazione ad acetilene per poi passare, nel 1929, all’acciaio. Riva ne acquisisce l’asset siderurgico nel 1981 e dopo averne diversificata la produzione procede, tra il 2013 e il 2014, ad investimenti nell’ordine degli 8 milioni di euro.

La volontà di cedere lo stabilimento di Verona, dopo l’annunciata chiusura di quello di Annone Brianza che è strettamente collegato dal punto di vista produttivo al primo, è legata al piano di riposizionamento strategico verso produzioni a maggiore valore aggiunto.

Lo stabilimento veronese andrebbe ad ampliare il business del gruppo Pittini che già oggi, tra il Friuli, il Veneto, l’Austria e la Slovenia produce oltre 2 milioni di tonnellate d’acciaio l’anno e dà lavoro, nelle sue 6 aziende e 13 stabilimenti, a circa mille 200 persone, di cui circa 800 in forze a Osoppo.

L’azienda a sentire il sindacato è in ottima forma. I reparti a caldo, che lavorano a pieno regime senza alcun tipo di ammortizzatore sociale, paiono aver patito poco o nulla la crisi economica che invece ha investito il settore a freddo, core business di aziende come Siat e Pittarc dove però il contratto di solidarietà si è di recente concluso senza la necessità di un ulteriore ricorso agli ammortizzatori sociali.

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