A Pordenone Lega e M5S giocano il derby della politica

A poco più di un chilometro di distanza gli incontri col governatore del Veneto Zaia e col portavoce grillino Di Battista
21/05/2014 Firenze, campagna elettorale per le elezioni europee del Movimento 5 Stelle, nella foto Beppe Grillo e Alessandro Di Battista
21/05/2014 Firenze, campagna elettorale per le elezioni europee del Movimento 5 Stelle, nella foto Beppe Grillo e Alessandro Di Battista

PORDENONE. Lega Nord e Movimento 5 Stelle: da una parte una “vecchia conoscenza” che negli ultimi anni aveva perso un po’ di appeal e che ora cerca di rilanciarsi, dall’altra una formazione che per la prima volta si presenta all’esame delle elezioni comunali di Pordenone.

La giornata di oggi vedrà i simpatizzanti del Carroccio e i seguaci di Beppe Grillo sfidarsi a – non troppa – distanza. Al campo sportivo di Torre si inizia, infatti, la tre giorni di festa del Carroccio regionale, con alle 21 l’intervento del governatore del Veneto Luca Zaia, l’uomo sul quale, dopo il numero uno del partito Matteo Salvini, si appuntano le attenzioni e le speranze del popolo leghista di rinascita, mettendosi alle spalle dieci anni di purghe e scandali che hanno lasciato il segno in ambito nazionale e soprattutto in Friuli Venezia Giulia.

Più o meno alla stessa ora, a distanza di poco più un chilometro, al Deposito Giordani, il deputato portavoce del M5S Alessandro Di Battista coglierà l’occasione della festa per i dieci anni del Meet up di Pordenone per dettare le linee da seguire nella corsa che porterà al voto della prossima primavera. Partendo magari da quel 22,95 per cento che i grillini avevano conquistato in città alle elezioni politiche del 2013, dietro soltanto al Pd (25,99), e non dal 14,19 delle successive regionali.

Se la giornata clou per il popolo della Lega Nord sarà quella di domani, quando a Torre farà tappa il segretario federale Matteo Salvini, già stasera si avrà un quadro di quelli che saranno i temi che costituiranno il leitmotiv per riconquistare il consenso di un passato che riuscì a esprimere, tra il 1993 e il 2001, anche un sindaco del Carroccio, Alfredo Pasini.

«Vogliamo essere l’alternativa per cambiare volto a Pordenone, pronti a dare una marcia in più alla città con una classe politica credibile – sottolinea il segretario comunale Renzo Muzzin, indicato anche come possibile candidato sindaco –. Non abbiamo preclusioni per nessuno, siamo aperti al confronto, ma senza mai discostarci dalle nostre idee di base».

Una Lega che intende tornare a essere protagonista della vita politica e amministrativa, lasciandosi alle spalle le stagioni buie in cui ha pagato a caro prezzo scandali e faide interne. «Sono convinto – aggiunge Muzzin – che l’aria sia cambiata rispetto a due anni fa», quando il partito uscì con le ossa rotte dalle urne, raccattando solamente un 6,25 per cento alle regionali e un 6,34 alle politiche, mentre alle comunali del 2011 si fermò al 10,50.

«Lo testimoniano – continua – i tanti che, grazie anche all’onda Salvini, si fermano ai nostri banchetti, che ci incitano ad andare avanti, che ci chiedono di governare la città, ma pure di contribuire a risolvere i loro problemi, che sono quelli di persone che magari sono in difficoltà economiche o hanno addirittura perso il lavoro».

Proprio da Torre è attesa un’investitura, o comunque un’indicazione, sul prescelto per guidare la carica alla riconquista del palazzo municipale. E per ora Muzzin è in pole position.

Non meno battagliero si annuncia il Movimento 5 Stelle, che, come sempre, affiderà alla rete il programma e soprattutto le candidature.

Il Meet up di Pordenone, che conta 600 iscritti e che ogni lunedì sera dà appuntamento al caffè Municipio per confrontarsi e dialogare sui temi che interessano la città, sta raccogliendo le forze in vista della sua prima volta alle elezioni comunali di Pordenone.

«Se corriamo non lo facciamo certo per arrivare secondi», dice Francesco Vanin, tra gli attivisti pentastellati e il cui nome gira come papabile candidato sindaco. Maggiori certezze su quanto avverrà nei prossimi mesi le si potrebbero avere oggi, con Di Battista che, affiancato dall’eurodeputato Marco Zullo, dovrebbe dare la “benedizione” alla costituzione di una lista.

E c’è da stare certi che dal centrosinistra, ma anche, se non soprattutto, dalle forze che sostengono Alessandro Ciriani, si guarderà con grande interesse a quanto accadrà tra oggi e domani.

Con Claudio Pedrotti che si appresta a chiudere la sua esperienza di primo cittadino, con il Pd e le altre liste della coalizione che sono chiamate a far prevalere ciò che unisce su quanto invece divide se non vogliono perdere la guida del Comune, con Ciriani che cerca di aggregare un centrodestra più che mai “arcipelago politico”, con Forza Italia ancora alla finestra, ecco che Lega Nord e M5S possono puntare almeno al ballottaggio, per poi giocarsi tutto al secondo turno.

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