A Pordenone si punta tutto sulla didattica a distanza

Chiara Benotti / PORDENONE
«Per riaprire in settembre le scuole del Friuli occidentale, servono spazi e soprattutto tablet per 39 mila studenti»: il dirigente Giovanni Dalla Torre dell’Isis Zanussi di Pordenone, a differenza dei colleghi di Udine, punta sulla didattica a distanza.
«A Pordenone non basterebbero teatri, cinema e palestre per contenere le classi di quattro istituti comprensivi – ha previsto Dalla Torre – e sette superiori dove bisogna garantire le distanze di sicurezza. I dirigenti di Udine lanciano una provocazione, ma l’ipotesi sostenibile è quella di attivare fin dall’inizio delle lezioni la didattica a distanza». I conti si faranno con l’andamento della pandemia. «Per il rientro a scuola – valuta Dalla Torre – è auspicabile l’istituzione di un tavolo di coordinamento regionale».
Il Comune di Pordenone ha aperto un tavolo permanente con i dirigenti dei quattro istituti comprensivi cittadini. «Le ipotesi sul rientro a scuola sono varie al tavolo istituzionale del Comune – ha riassunto il dirigente del comprensivo Centro, Pievincenzo Di Terlizzi –. Le variabili da incrociare sono gli spazi, i tempi e numeri dei docente». I dirigenti sono in attesa delle norme ministeriali. «Credo sia difficile reperire spazi alternativi in settembre per gli studenti – è la valutazione del dirigente Aldo Mattera del liceo Pujati –. A Sacile la sofferenza di aule è evidente da anni e la soluzione per garantire la sicurezza sanitaria potrebbe essere la prosecuzione ottimizzata della didattica a distanza, oppure i turni a scuola nel caso del liceo, coinvolgendo 42 classi. L’ostacolo per l’organizzazione delle lezioni a turni è per l’alto numero di studenti pendolari da province diverse». I dirigenti mettono in conto un’estate senza ferie per assicurare il servizio.
«Ottima iniziativa dei dirigenti udinesi – afferma invece Teresa Tassan Viol, anche in veste di segretario regionale dell’Anp –. Meglio agire subito e in modo condiviso: nelle scuole siamo in attesa di indicazioni concrete, a partire dalla mappatura degli spazi disponibili per il rientro in classe degli alunni del primo ciclo. Nelle superiori la didattica potrà essere “mista”: a distanza e in presenza». Il censimento degli spazi va coordinato dagli enti locali. «I dirigenti non si sottraggono alla programmazione – ha aggiunto Tassan Viol dirigente anche del liceo Leopardi-Majorana – ma non possono essere lasciati soli». Il neo dirigente Enrico Quattrin del liceo artistico Galvani dovrà spostarsi tra le sedi di Pordenone e Cordenons. «Servirebbero altre 23 aule per assicurare il distanziamento tra i banchi ai 400 studenti – ha calcolato Quattrin –. La didattica a distanza è una soluzione di emergenza: non sul lungo periodo». —
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