A Premariacco i rintocchi delle campane a morto: così un’intera comunità piange il ritrovamento di Cristian
Il sindaco: commosso da chi ha portato avanti le ricerche, insistentemente
I rintocchi delle campane a morto, risuonati, alle 14.30 di domenica, 23 giugno, dai campanili di Premariacco e di tutte le frazioni, hanno fatto capire che anche l’ultimo disperso della tragedia sul Natisone, Cristian Casian Molnar, era stato trovato.
Unanime la reazione: «Sollievo. Tanto», ha commentato il sindaco Michele De Sabata, che per oltre tre settimane ha dovuto gestire l’emergenza e la conseguente atmosfera di angoscia e di attesa, di false speranze e di crescente frustrazione. Ieri, invece, è stato il giorno della liberazione, dell’alleggerimento degli animi.
«Sono commosso – ha detto De Sabata, recatosi sul posto non appena informato degli sviluppi e poi trasferitosi al campo sportivo di Premariacco, dove la salma è stata trasportata – dall’impegno dei fluviali, che negli ultimi due giorni non avrebbero dovuto essere in azione e che invece hanno voluto insistere, ritenendo opportuno scandagliare il Natisone ancora una volta, in posti già ripetutamente perlustrati, perché nutrivano qualche dubbio su punti in cui l’abbassamento del livello dell’acqua avrebbe potuto riservare sorprese. E così è stato: il corpo di Cristian, rimasto incastrato, era divenuto visibile proprio perché l’acqua era scesa. Rinnovo i ringraziamenti a tutte le forze del soccorso, che hanno lavorato in maniera encomiabile».
Dello stesso tenore le parole della vicesindaco Monika Drescig. «Si chiude il cerchio di una storia tremenda: quando si iniziava a disperare il Natisone ha restituito il corpo di Cristian, permettendo alla sua famiglia di piangerlo e di dargli una degna sepoltura. Ci siamo trovati coinvolti in un evento più grande di noi: l’amministrazione – ha aggiunto Crescig – fin da subito ha offerto supporto logistico, grazie al grande cuore di tanti volontari, dagli alpini all’Azzurra Calcio, che a turno si sono alternati in 23 giorni: sono il simbolo di una comunità unita e animata da forti valori di solidarietà».
PER APPROFONDIRE
Al campo sportivo c’era anche l’assessore Antonio Michelutti, che il giorno della disgrazia era stato il primo ad arrivare sul ponte di Orsaria, dove si erano concentrati i soccorsi dopo che i tre ragazzi erano stati inghiottiti dal fiume. Non appena saputo del ritrovamento di Cristian l’assessore ha ricevuto la richiesta di aprire la cella mortuaria di Premariacco, per accogliere la salma (com’era avvenuto per quelle di Bianca e Patrizia), trasferita poco più tardi a Udine.
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