«A Sauris ci aspettano anni di deserto biologico» Le nuove foto del lago
SAURIS. Sullo svaso della diga Legambiente e Wwf del Fvg denunciano: nel Lumiei «il deserto biologico durerà per anni e non per mesi come si intende far credere».
E chiedono che «la magistratura agisca rapidamente per accertare lo stato dei luoghi e dei fatti prima che il quadro della situazione cambi definitivamente». Chiedono inoltre «la procedura governativa di stima del danno ambientale che non può limitarsi – obiettano – a qualche decina di chili di pesci». E che «le amministrazioni locali e ogni soggetto avente diritto siano rimborsati dei danni patiti in termini di degrado ambientale, paesaggistico ed economico».
Le associazioni annunciano di aver attivato sulla vicenda i rispettivi livelli nazionali e dicono: «Lo svuotamento del lago, secondo Edipower, si è concluso brillantemente, anzi bruciando i tempi: 20 giorni, anziché i 60 previsti. Il successo organizzativo, però – denunciano – si è trasformato in un disastro ambientale cui nessuno, pare, durante la conferenza dei servizi» in Regione, «ha saputo opporre un dubbio, una perplessità, un’obiezione, salvo il sindaco di Preone cui va riconosciuto il merito di aver alzato la voce. Eppure siamo di fronte a un caso analogo a quello patito dalla val Rosandra lo scorso anno, che ha fatto sollevare i cittadini di Trieste e del Carso».
Legambiente e Wwf sostengono che «i 50 mila metri cubi di fango scaricati a valle hanno portato morte e distruzione nel Lumiei e nel Tagliamento, già duramente provati dalle riduzioni di portata che Edipower impone da decenni». Le due associazioni rincarano: «Ancora una volta ha vinto la logica del mercato su quella del buon senso: cosa importa perdere due mesi di acque per salvare un po’ di ambiente? È gravissimo – tuonano – che a fronte di dati tecnici incontestabili, i vari uffici ministeriali e regionali non abbiano saputo nemmeno imporre un minimo di controllo, permettendo ancora di superare, di varie volte oltre l’ammissibile, i limiti di solidi sospesi nelle acque».
Legambiente e Wwf parlano di valori misurati nel Lumiei «fino a 57 g/l» e fanno un confronto con un documento della Regione Lombardia che per contenere l’impatto degli svasi di dighe sull’ittiofauna dice di evitare i picchi di concentrazioni elevate (superiori a 30–40 g/l), «che da soli possono determinare effetti negativi di notevole entità. Ora – continuano le due associazioni, che attendono di leggere il verbale della conferenza dei servizi per verificare le competenze tecniche e scientifiche per esprimere pareri sulla biodiversità – Edipower (e la Regione) promette di consultare anche gli ambientalisti per suggerimenti su come fare il ripristino, già annunciando però la stessa metodologia usata per lo svasamento: c’è fango nel Lumiei?
E allora loro ci manderanno giù ancora tanta acqua per portarlo via, lontano. Poi la natura ricostruirà lenta e paziente ciò che le è stato strappato con la violenza. E i pescatori del luogo cosa dicono? E le amministrazioni locali perché tacciono?».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto