A spartirsi i supermercati entra in scena il Gruppo Alì

UDINE. «Non posso rispondere, non mi metta in difficoltà. Come ho anticipato ieri, nei prossimi giorni sarò sicuramente più loquace. Ora siamo tutti in attesa che la proroga richiesta di sessanta giorni per il concordato ci venga concessa. E questo sarebbe già un buon risultato».
L’altro buon risultato di cui il presidente del consiglio di amministrazione di CcopCa, Ermano Collinassi, per adesso non può parlare né tantomeno rispondere riguarda le cosiddette manifestazioni di interesse, ovvero le imprese disposte a rilevare parte o tutto quanto è CoopCa scongiurando quindi la decisone fallimentare da parte del Tribunale.
E nel novero delle ipotesi, una tra le più accreditate riguarda l’interessamento di Alì spa, presente in Veneto e in Emilia Romagna con punti vendita divisi in due canali: Alì Supermercati, negozi di quartiere e superfici fino a mille 500 metri quadri e Alì per con punti vendita tra 2 mila e 5 mila metri quadri, spesso inseriti in contesti più ampi o in veri e propri centri commerciali.
E tra Veneto ed Emilia Alì spa è presente con oltre cento supermercati (904 milioni di fatturato nel 2013 e una crescita pari al 4,4 per cento rispetto al 2012). Gli addetti erano 3 mila 198 (metà sono donne) e 150 nuove assunzioni soltanto all’inizio dello scorso anno. Insomma, un colosso in piena salute come aveva avuto modo di sottolineare abbastanza di recente Francesco Canella, presidente e fondatore del gruppo Alì spa.
Come detto, sull’interessamento di Alì spa non arriva ancora alcuna conferma dai vertici di CoopCa ma la voce, soprattutto nel capoluogo carnico, si rincorre da diversi giorni. Neppure il Comitato aiuti soci CoopCa è al corrente del possibile interessamento da parte di Alì spa. «Non ne sappiamo nulla - dichiara Giuseppe Fabbro - come non siamo a conoscenza di altri possibili interessamenti. In questi giorni tutta la nostra attenzione è concentrata sulla decisone del giudice di concedere o meno la proroga di altri sessanta giorni. Siamo fiduciosi perché siamo tra quelli che vogliono che CoopCa continui la sua vita a differenza di quelli che hanno fatto di tutto per farla fallire».
«All’interno del Comitato - aggiunge lo stesso Fabbro - il clima è duplice: di grande attesa, ma anche di grande preoccupazione. E quest’attesa, lunga e snervante, di una possibile soluzione di certo non giova. Purtroppo - sono ancora le parole di Fabbro - anche dai supermercati non stanno arrivando buone notizie nel senso che la scelta delle merci non avviene come prima».
E intanto il Comitato sta organizzando una nuova assemblea generale per informare gli associati dell’evoluzione della situazione.
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