A Tavagnacco piscina in degrado, sotto accusa il progetto “faraonico”
TAVAGNACCO. Quando è stata costruita e donata dalla Hypo Bank al Comune, dieci anni fa, era l’infrastruttura più ammirata di Tavagnacco. Impossibile sospettare i problemi e le falle progettuali che sarebbero emerse di lì a poco all’interno dell’avveniristico impianto firmato dall’archistar americana Thom Mayne.
Oggi la piscina comunale corre già verso un rapido degrado. «Se non si prende in mano la struttura al più presto, tra pochi anni sarà un colabrodo», avverte Massimiliano Panipucci, presidente della Tavagnacco nuoto, la società che gestisce l’impianto.
Un decadimento causato da criticità strutturali, frutto di scelte progettuali che hanno privilegiato i criteri estetici a quelli funzionali. «L’edificio forse andava bene per la California, ma non per il clima del Friuli Venezia Giulia», allarga le braccia il presidente.
L’umidità, le piogge, le temperature rigide hanno messo ben presto alla prova l’edificio, costringendo il gestore e il Comune a tamponare i disagi con migliaia e migliaia di euro di manutenzione ordinaria e straordinaria. Ma «a caval donato, non si guarda in bocca», ripetono dall’amministrazione comunale.
La stessa società sportiva, quando ha preso in gestione la piscina nel 2009, si è trovata di fronte a un impianto che «non era a norma» e ha dovuto metter mano sui filtri e sul trattamento delle acque della vasca.
Ma il vero nodo sono i costi in bolletta, che pesano più del doppio rispetto a quelli della maggioranza degli impianti in Italia, riferisce sempre Panipucci: «Paghiamo fino a due terzi in più del normale».
La dispersione dei consumi è elevatissima, tanto che il cappotto, infatti, è da rifare, così come i sistemi di ventilazione.
«La struttura non era stata pensata con gli standard dell’efficienza energetica», precisa il presidente della Tavagnacco nuoto. Per questo l'associazione sta predisponendo un progetto di riqualificazione energetica in vista del bando comunale per la gestione della piscina.
Dove però la posta in gioco è ben più alta. In ballo, infatti, non c’è solo l’efficientamento, ma anche l’ampliamento della struttura con una piscina scoperta e un centro fitness. Una partita che complessivamente sfiora il milione di euro. Soldi che il Comune non ha, ecco perché pensa a una convenzione ventennale che metta nelle condizioni il gestore subentrante di investire la cifra scontata sul canone di affitto annuale. E la Tavagnacco nuoto ha tutta l’intenzione di non lasciarsi sfuggire l’occasione: «Parteciperemo al bando, non abbiamo nessuna intenzione di ritirarci».
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