A Udine il parco-canile più grande del Nord Italia

Costerà più di 1,2 milioni e sarà finanziato da privati. L’Enpa obbliga il Comune a eliminare il vincolo urbanistico sui terreni di via Gonars
Udine 23 Luglio 2013 nuovo rifugio del cane Telefoto Copyright Petrussi Foto Press /turco
Udine 23 Luglio 2013 nuovo rifugio del cane Telefoto Copyright Petrussi Foto Press /turco

UDINE. Passeggiare in un mega parco, all’ombra delle piante e tra i box dei cani con i bambini o semplicemente per scegliere un amico a quattro zampe. Un sogno che presto diventerà realtà per i 40 volontari del Rifugio del cane di via Gonars che dopo una lunga battaglia con il Comune, ieri, hanno portato a casa il via libera a costruire, di fronte all’attuale Rifugio, una struttura senza precedenti in regione simile a quella di Milano, ma non per dimensioni perché il parco-canile di Udine sarà molto più grande di quello del capoluogo lombardo. Un investimento di oltre 1 milione 250 mila euro che sarà finanziato, per buona parte, dalle offerte dei friulani. I lavori prenderanno il via a gennaio.

Una storia a lieto fine iniziata nell’agosto 2012 quando il Consiglio direttivo dell’Enpa, dopo aver definito i termini per l’acquisto dei terreni vicini, si accorse che il vincolo a prati stabili imposto dal Comune attraverso il nuovo piano regolatore ostacolava il progetto. «Quel vincolo era incompatibile non a caso la Regione, una volta analizzata la pratica, l’ha eliminato» spiega la presidente del Consiglio direttivo dell’Enpa, Elena Reggi, visibilmente soddisfatta per aver appreso che la giunta Honsell ha approvato, come conferma l’assessore alla Pianificazione territoriale, Carlo Giacomello, «la variante normativa che estende la possibilità di costruire nelle zone agricole». Su questi 5 ettari di terreno sorgerà il parco-canile più grande nel nord Italia.

«Un’opera innovativa che prevede la costruzione di box per cani, strutturati a padiglioni, lungo percorsi alberati e immersi nel verde» spiega la presidente soffermandosi sul fatto che la gente, una volta giunta in via Gonars, avrà l’impressione di attraversare un parco urbano e non un rifugio per animali. «Oggi teniamo i cani nei box uno di fronte all’altro e quando le persone attraversano questa sorta di corridoio gli animali abbaiano evitando anche a chi vorrebbe adottarli di fermarsi» continua Reggi ricordando che il nuovo complesso, dove troveranno spazio anche uffici, magazzini, l’infermeria, una sala d’attesa per il pubblico e l’ospedale per i gatti positivi, sorgerà su tre dei cinque ettari di terreno il cui valore si aggira attorno ai 250 mila euro. I box per i cani, invece, saranno suddivisi a gruppi e dislocati tra le aree di sgambamento distribuite su una superficie di 400 metri quadrati cadauna.

Si tratta di un investimento importante che i 41 volontari contano di riuscire a finanziare in parte con il contributo regionale, in parte con un mutuo che accenderanno in banca e con le donazioni dei cittadini. «A breve avvieremo una campagna di beneficienza» anticipa la presidente senza dimenticare di ribadire che «finora l’Enpa è sopravvissuta grazie alla beneficienza dei cittadini». Questo è lo spirito con cui i volontari si preparano a realizzare un’impresa senza precedenti in città per garantire un tetto a 200 cani e 40 gatti non certo in ottime condizioni di salute. Il cantiere procederà a lotti. «Una volta ultimati i lavori, restituiremo il terreno dove sorge l’attuale Rifugio del cane al Comune dal quale abbiamo ricevuto il diritto di superficie diversi anni fa. Ovviamente non manca l’appello: «Se qualcuno - conclude la presidente - vuole aiutarci anche economicamente ben venga».

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