A Udine meno acquisti per i saldi «Ci aspettavamo di più»

Calo del 15% rispetto a un anno fa, in linea con la media nazionale. Arteni: anche se la stagione estiva è partita con gli sconti la gente non compra
Udine 06 luglio 2013.Al via i Saldi estivi 2013..© Foto Petrussi Foto Press / Ferraro Simone
Udine 06 luglio 2013.Al via i Saldi estivi 2013..© Foto Petrussi Foto Press / Ferraro Simone

UDINE. I prezzi sono senz’altro favorevoli, ma la capacità d’acquisto no e quindi, come nel resto d’Italia, le vendite a prezzi scontati sono in calo anche a Udine e nell’hinterland. A una settimana dall’esordio dei saldi, le stime restano al ribasso. Rispetto a un anno fa, la media nazionale e locale si attesta su un meno 15% e la minor affluenza di gente si nota anche nei centri commerciali.

«Considerato che ha piovuto a lungo e che, sostanzialmente, la stagione estiva è partita con i saldi, in centro a Udine ci aspettavamo di recuperare i mancati acquisti delle settimane precedenti invece questo non è accaduto. Bisogna avere il coraggio di dire le cose come sono» sostiene Gianni Arteni, il patron dell’omonimo gruppo, prima di descrivere una situazione «a mappa di leopardo». Difficile fare il punto perché la crisi economica dopo aver alleggerito i portafogli sta cambiando anche le abitudini della gente. «Alcuni settori tengono, altri perdono» aggiunge Arteni indicando tra i negozi in attivo sul fronte saldi quelli che propongono capi giovani a prezzi contenuti. «Sabato scorso, a sorpresa - fa notare ancora l’imprenditore –, abbiamo registrato una forte affluenza a Tavagnacco, un numero di clienti superiore al giorno dell’avvio dei saldi, a conferma che la gente compra quando vuole». Soffermandosi su questo dato, Arteni auspica ancora di recuperare la situazione da qui a fine agosto.

Dello stesso avviso Gianni Croatto, il presidente di UdinIdea, il consorzio del Centro commerciale naturale, convinto che se da un lato «non si può certo dire che i saldi stanno andando al meglio, dall’altro restano un’ottima opportunità soprattutto per i consumatori».

Meno ottimista il rappresentante di Federmoda (Confcommercio), Mario Ulian, il quale, pur non avendo dati statistici alla mano, non fatica ad ammettere che la tendenza è in calo. «Dovremmo attestarci sulle percentuali registrate a livello nazionale» ammette descrivendo pure lui un andamento a macchia di leopardo dove alcune giornate da record si alternano ad altre durante le quali nei negozi non entra anima viva. E quando la tendenza è questa neppure i grandi eventi notturni riescono a capovolgerla. «Siamo in un momento di estrema difficoltà sugli acquisti e neppure gli appuntamenti serali risultano validi» insiste Ulian convinto che «a distanza di una settimana l’effetto saldi si sta già esaurendo». Nei negozi tappezzati dai cartelli con in bella vista le percentuali di sconto che possono raggiungere anche il 50%, non si registrano infatti né code né resse, questo conferma che la febbre dei saldi è decisamente calata.

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