A4, verso la proroga della concessione

Mentre Serracchiani lavora per l’attuazione del decreto del Fare, il governo pensa di prolungare la gestione ad Autovie. Presto fondi per la terza corsia

UDINE. «Abbiamo fiducia che i primi fondi per la terza corsia arrivino in tempi brevi». Lo ha dichiarato ieri a Roma la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, al termine dell’incontro avuto con i tecnici del ministero delle Infrastrutture.

«Questi sono giorni e ore in cui stiamo completando la costruzione di un percorso – ha spiegato Serracchiani – lungo il quale abbiamo convinto il Governo a includere la terza corsia dell’autostrada A4 tra le opere d’interesse nazionale e ad inserirla in un provvedimento legislativo che la finanzi».

«A Roma – ha aggiunto la presidente della Regione – abbiamo iniziato a ragionare concretamente sull’attuazione dell’articolo 25 del decreto del Fare. Posso confermare che lo stesso Ministero sta lavorando attivamente in questa direzione e, infatti, è stato già programmato un altro confronto che si terrà la prossima settimana. Al termine di questo percorso ci aspettiamo un risultato positivo».

Ci sono cinque opere che si spartiranno le risorse straordinarie del decreto del “Fare”, ma ormai anche a livello ministeriale la terza corsia sembra assolutamente indispensabile, tanto che è già in agenda un provvedimento che mira ad allungare la concessione di Autovie Venete – e non solo – in scadenza nel 2017.

Provvedimento importante almeno quanto la decisione di inserire l’opera fra quelle di interesse nazionale perchè consente alla concessionaria di riaprire il tavolo con le banche, poco convinte a prestare soldi – circa 2 miliardi di euro – a una società che a breve potrebbe scomparire e essere sostituita da un’altra concessionaria o assorbita dalla stessa Anas.

Secondo il settosegretario all’Economia, Pierpaolo Baretta la soluzione sarebbe dietro l’angolo. «È già in agenda – ha detto al Corriere del Veneto – un provvedimento per prolungare le concessioni autostradali in essere. Aumentare i tempi delle concessioni presenta due vantaggi: l’immediato incasso da parte dello Stato dei diritti di concessione e l’aumento di redditività delle concessioni per i privati».

Ieri a Roma si è anche «discusso – ha concluso Serracchiani – dell’Alta velocità sulla tratta Venezia-Trieste e dell’accordo quadro che il Friuli Venezia Giulia deve sottoscrivere con il Governo per il piano delle opere». In questi giorni i sindaci della Bassa friulana stanno mettendo mano alla mappa della Tav in regione, realizzata da Rfi nel 2010, il tracciato appunto preso in esame dalla presidente e che, in alcuni, punti “travolgerebbe” opere già esistenti.

Un documento che i Comuni ufficializzeranno a settembre e che, tra l’altro, deve fare i conti con le modifiche al percorso decise in Veneto e con la carenza di fondi: 10 miliardi per un’opera che a detta dei sindaci non ha molto senso: «basterebbe potenziare le linee esistenti».

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