Accoltellò il figliastro, patteggia 7 mesi
CORDENONS. Ieri, davanti al giudice del Tribunale di Pordenone, Roberta Bolzoni, si è chiusa con il patteggiamento di sette mesi di reclusione per lesioni (pena sospesa) l’udienza preliminare nei confronti di Carlo Mauro, l’ottantacinquenne di origine siciliana residente a Cordenons che lo scorso 12 luglio aveva aggredito nel sonno con un coltello il figliastro Alessio Brunetta, 63 anni, pensionato residente in via Cervel a Cordenons.
Il procedimento penale era scattato a seguito della denuncia a piede libero cui era seguita, ad ottobre, la querela di Brunetta, che non si è però costituito parte civile. Ieri in udienza, oltre all’avvocato difensore di Mauro, Alessandro Sperotto del foro di Pordenone, era presente il pubblico ministero Marco Martani.
E’ stata invece derubricata l’ipotesi di reato di tentato omicidio, in quanto i colpi inferti dall’anziano nei conforti dell’uomo con il quale viveva da alcuni mesi in via Cervel non sono stati ritenuti idonei ad uccidere. Brunetta se l’era cavata con 10 giorni di prognosi, tre punti all’addome e due alla spalla. L’anziano, fino a pochi mesi prima del fatto viveva in via Musil con l’allora ottantacinquenne Maria Vanilia Bignolin, sua compagna da 35 anni e madre dell’accoltellato.
Da due mesi, la coppia si era traferita a casa del figlio di lei e della nuora, Nerella De Piero, bidella alle elementari, per essere meglio seguita. Poi Bignolin era stata ricoverata all’ospedale di Pordenone: da lì Mauro, che era sempre stato persona tranquilla e bene accolta dai figliastri, aveva cominciato a diventare insofferente. L’uomo, che non ha parenti, aveva cominciato a temere di finire in casa di riposo, di essere sfrattato, di non essere più considerato uno di famiglia se la sua compagna fosse venuta a mancare. Da lì, il raptus. Quel 12 luglio, Carlo Mauro ha atteso che la moglie della sua vittima uscisse di casa per andare al lavoro. Ha quindi preso un coltello da cucina, ha aperto la porta della camera da letto del figliastro e gli ha inferto una coltellata all’addome.
Quest’ultimo, sorpreso nel sonno, si era alzato di scatto, avendo una colluttazione con l’anziano. Poi era uscito di casa sanguinante e, col coltello in mano, aveva chiesto aiuto. Carlo Mauro, invece, era rimasto in cucina, sguardo assente, impugnando un altro coltello. Immobile fino all’arrivo di due ambulanze del 118 e dei carabinieri.
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