Accordo per salvare i dipendenti dell’azienda Uanetto
CASTONS DI STRADA. Il passaggio di mano delle aziende Uanetto dall’attuale proprietà alla cordata d’imprenditori che si prepara a rilevarle in affitto dovrebbe essere esente da licenziamenti tra le file degli occupati. Finché non vi sarà una firma in calce all’accordo sindacale, il condizionale resta d’obbligo, anche se ieri mattina, a monte di un incontro fiume in Confindustria a Udine, l’intesa di massima è stata raggiunta. Prevede il passaggio alla nuova cordata delle maestranze necessarie alla ripresa delle attività e la gestione di quelle “non utili” in fase di avvio con il ricorso agli ammortizzatori sociali.
Sciolto il nodo del personale, ve n’è però un altro a ipotecare il buon fine della trattativa. Si tratta dell’affitto degli immobili, che non sono di proprietà della famiglia Uanetto, ma fanno capo a banche e società di leasing. Luca Marcuzzo, portavoce della cordata imprenditoriale, si limita a definire gli affitti proposti dalle banche “non congrui”, legati alla difficile situazione finanziaria in cui versa il gruppo di Castions che deve fare i conti con un buco plurimilionario. «Diciamo – afferma ancora Marcuzzo – che ci vengono chieste alcune cose che noi, come cordata, non possiamo permetterci».
L’accordo sindacale ormai a portata di mano rischia dunque d’essere inutile. Parola di Marcuzzo: «Se non arriviamo a un’intesa con le banche tutto torna in discussione». Il match decisivo della vertenza si giocherà nei prossimi giorni. In un tempo necessariamente stretto al massimo, perché è già troppo che il macello Uanetto è inattivo e di questo passo il rischio, di giorno in giorno più tangibile, è che i clienti si volatilizzino.
La cordata, di cui ricordiamolo fanno parte, oltre a Marcuzzo, gli imprenditori Carlo Fulchir e Dino Fabbro, si propone di affittare quattro società del gruppo di Castions – il macello Uanetto, i sette punti vendita Rz, l’azienda agricola e il prosciuttificio di Sauris – gestendo con la cassa integrazione le eventuali eccedenze tra i 90 dipendenti. «Nel caso del macello Uanetto – spiega Ingrid Peres di Flai Cgil Udine – inizialmente passeranno alla nuova società solo 20 persone delle attuali 51 e le restanti 30 saranno gestite con la Cigs già in corso. In quello di Rz, dove gli occupati oggi sono 37, passeranno invece tutti i lavoratori, ma sarà chiesta l’attivazione di una cassa integrazione in deroga per gestire le eventuali eccedenze».
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