Accusata di furto, assolta: «Mia figlia ora è disoccupata»
AVIANO. Parlano di residenti “di serie A” e di residenti “di serie B”. Loro si mettono nella seconda categoria, ma chiedono per la figlia e il suo compagno un lavoro. Ma, dicono, hanno sempre avuto le porte sbattute in faccia.
«Purtroppo per me e la mia famiglia – afferma Anita Ellero – invece di risposte concrete ci sono solo bugie, chiacchiere inutili, promesse mai mantenute, sorrisi di circostanza».
La storia vede protagonista suo malgrado la figlia ventinovenne di Ellero, con certificato di invalidità civile al 50 per cento, e il suo compagno, invalido al 30 per cento. Circa sette anni fa donna aveva cominciato a lavorare a Promotur Servizi con un contratto di sei mesi attraverso i servizi sociali.
La società aveva sede nello stesso edificio dove ha sede la Pro loco. Il 4 settembre del 2007 erano mancati 1.180 euro da un armadio dell’associazione. Nel pomeriggio fu presentata denuncia contro ignoti ai carabinieri di Aviano (ritirata il 24 novembre 2009 ma il procedimento era in corso): «Da ciò – prosegue Ellero – è derivata una accusa di furto con scasso per mia figlia che sfociò in cinque anni e due mesi di processo penale. Questo le causò un forte esaurimento nervoso, depressione e caduta di capelli».
La famiglia, si era accollata le spese mediche oltre allo stare vicino alla ragazza: «Finalmente - prosegue - il 6 novembre 2012 la sentenza del processo penale ha dichiarato mia figlia non colpevole per non avere commesso il fatto».
Per la famiglia un incubo era finito, ma rimaneva il problema del lavoro per lei e per il suo compagno. «La risposta degli enti comunali – prosegue Ellero – fu che non ci sono posti di lavoro disponibili, e di presentare i curriculum per essere messi in graduatoria per future assunzioni». Eppure, si chiedono, ultimamene sono state fatte assunzioni anche protette, perché la figlia è rimasta fuori?
Neppure un incontro con il sindaco Stefano Del Cont Bernard secondo Ellero ha portato una soluzione, mentre i servizi sociali avrebbero presentato loro una bozza di conto consuntivo con l’ammontare dei contributi dati in favore della sua famiglia. Documento consegnato solo dopo una apposita richiesta e diverso da quello mostrato sostiene la donna: «A questo punto mi chiedo se le assistenti sociali presentano il conto a tutti gli assistiti».
«Vorrei sapere – conclude Anita Ellero – che cosa devono fare i residenti italiani di serie B del Comune di Aviano in stato di bisogno per mancanza di lavoro come la famiglia di mia figlia: le uniche alternative per sbarcare il lunario sono andare a rubare, spacciare droga o, nella peggiore delle ipotesi, farla finita come tanti nel loro stesso stato».
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