Acqua Pradis, superato il milione di debiti: a breve la terza asta

Nuova adunanza in tribunale dei 46 creditori ammessi. Tra erario e contributi l’importo è di 37 mila euro

Clauzetto. Stabilimento di produzione di acque minerali di Acqua Pradis.
Clauzetto. Stabilimento di produzione di acque minerali di Acqua Pradis.

Si avvicina la nuova data per la vendita all’asta di Acqua Pradis, dopo la chiusura delle operazioni di ammissione dei creditori e di calcolo del passivo complessivo, che ammonta a circa 1milione 350mila euro.

Ieri la terza adunanza dei 46 creditori davanti al giudice Elisa Tesco. In tutto sono stati 37mila 139euro i crediti ammessi, si tratta per la maggior parte di erario e contributi previdenziali. Quelli esclusi, invece, ammontano a 88mila 853 euro. Che il passivo superasse il milione era un dato già noto. L’esercizio delle attività in via delle Sorgenti era stato sospeso il 31 gennaio 2024. Già due le adunanze dei creditori svolte davanti al giudice Roberta Bolzoni per verificare lo stato passivo dell’azienda. Ieri la terza e ultima, che ha fissato l’ammontare definitivo.

Per quanto riguarda il futuro dell’azienda, la curatrice Alessandra Fabris è pronta ora a fissare una nuova data per la gara di acquisizione. Si tratta della terza dopo i due tentativi precedenti andati deserti. La prima partita si era svolta lo scorso 19 dicembre. L’esito era apparso come un colpo di scena, a fronte delle manifestazioni di interesse che fino a poco prima erano state avanzate sull’attività dello stabilimento di Clauzetto. Se c’era infatti un segnale di speranza per far ripartire quanto prima la produzione, ferma da più di un anno, questo è tramontato anche il 24 gennaio scorso, quando per la seconda volta consecutiva non sono pervenute offerte per l’acquisizione dell’azienda.

Nonostante l’abbassamento del prezzo base da 825 mila a 790 mila euro per l’ipotesi di vendita dell’intero complesso (la parte immobiliare stimata in 700 mila euro, più l’azienda valutata 90 mila 400 euro), con l’esclusione di beni di terzi, la gara non aveva riscontrato offerte. La speranza ora è che il terzo tentativo vada a buon fine, con un 20% circa di ribasso ulteriore sul prezzo. 

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