Acqua, via libera all’intesa Amga-Cafc
UDINE. Amga e Cafc hanno trovato un accordo di massima per la cessione del ramo acqua dalla multiutility al consorzio che si troverà così a gestire il servizio idrico integrato per 430 mila persone. Il sogno di un gestore (quasi) unico in provincia per l’acqua quindi è a un passo (i comuni serviti saranno 84 ad escusione di quelli gestiti da Carniacque e acquedotto Poiana).
L’intesa prevede una valutazione composta da una quota fissa e una variabile in base alle tariffe che saranno decise dall’authority nazionale. Ieri il cda di Amga ha dato un primo via libera che sarà poi sottoposto all’attenzione del consiglio comunale. Cafc investirà subito 23,5 milioni di euro e dovrà anche riconoscere una sorta di “premio di valorizzazione” qualora nei prossimi 5 anni la tariffa unica aumenti. Né l’Ato, né il singolo gestore hanno infatti più voce nello stabilire i rincari delle bollette che saranno decise a Milano dove ha sede l’authority nazionale.
É facile però immaginare che ci saranno dei rincari visto che la tariffa dovrà sostenere anche gli investimenti sulla rete idrica. Gli eventuali guadagni del gestore quasi unico Cafc non potranno in alcun caso portare a dividendi come accade invece per Amga, ma dovranno o essere utilizzati per calmierare le tariffe o per nuovi investimenti.
Il sindaco di Udine Furio Honsell, insieme al presidente del Cafc Eddi Gomboso hanno quindi sottolineato che «non ci sarà nessun aumento delle tariffe legato all’acquisizione del ramo acqua». A decidere i rincari sarà infatti l’authority. E sulla base di quelli cambierà anche il “premio di valorizzazione” che, in base alle stime attuali, potrebbe portare nelle casse di Amga un ulteriore milione di euro.
Sul tavolo della trattativa ballano ancora alcune varibili, ma nell’arco di una settimana i cda di Amga e Cafc contano di chiudere. Fino a quel giorno i presidenti Paolo Cerutti e Gomboso non intendono rilasciare dichiarazioni com’è ovvio che sia tenuto conto dell’importanza della partita che vede impegnate le due società da diversi anni. L’accordo per il tasferimento del ramo acqua da Amga e Cafc risale infatti al 10 maggio del 2011. Ma da quella volta la legge è cambiata più volte e ha costretto le due società a rivedere stime e proiezioni. Adesso però non sono ammessi altri rinvii anche perché la legge impone all’Amga, che nella sua compagine annovera diversi soci privati, la cessione del ramo acqua.
Due sono le ipotesi: o la cessione diretta o la costituzione di una nuova società e poi la cessione di questa al Cafc. Altro nodo da sciogliere quello di Friulenergie, società che gestisce alcune centraline elttriche e che è partecipata da Cafc e Amga. L’acquisto delle quote di Amga da parte del Comune (che in cambio cederà il 2-3% delle azioni della multiutility) consentirebbe poi a Palazzo D’Aronco, in virtù della successiva incorporazione di Friulenergie in Cafc, di diventare socio di riferimento del gestore quasi unico. Di sicuro il Comune di Udine si ritroverà a rivestire un ruolo importante in seno al Cafc.
E a più di due anni di distanza verrà fatto un altro passo importante verso il gestore unico già votato dai sindaci dell’Ato nel 2010 «per difendersi dal possibile assalto dei privati e mantenere saldamente in mani pubbliche il controllo di acquedotti e depuratori, ma anche delle bollette».
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