Acquisti online, Amazon inanella conti da record: crescita oltre il 30%

UDINE. Oltre 230 miliardi di dollari. Questo il volume d’affari generato di Amazon nel corso del 2018, a suon di trimestrali che hanno visto una crescita media del 30% e oltre rispetto al 2017. Un’ascesa che spaventa anche la grande distribuzione italiana, visto l’impatto dell’offensiva apparentemente insostenibile del colosso di Jeff Bezos sui negozi tradizionali.

Negli Stati Uniti hanno pagato dazio nomi storici come la grande catena di giocattoli Toys R, chiusa nel 2017, o Footlooker, costretta a chiudere oltre 250 negozi tra 2017 e 2018, incapaci di mettere in piedi strategie di difesa verso multinazionale che agisce sia come retailer, sia come piattaforma conto terzi, oltre a veder incrementare anno per anno anche gli introiti pubblicitari.

Una macchina da guerra inarrestabile, che sta costringendo anche molti grandi gruppi della distribuzione a sviluppare il canale online o a cambiare pelle ai propri negozi, compresi i grandi monomarca o i centri commerciali.

Centri commerciali che nel biennio 2017-2018 hanno praticamente raddoppiato le vendite online, che oggi rappresentano, secondo il rapporto Casaleggio, il 14% dei loro fatturati. Solo segni più per l’online anche nei numeri dell’Istat: la percentuale di imprese italiane che hanno effettuato vendite sul web cresce, pur restando contenuta. Il loro numero sale proporzionalmente alle dimensioni.

Tra le piccole aziende la percentuale è del 9, contro una media euorpea del 15%, mentre tra quelle con almeno 10 addetti si sale al 14. Le più attive sono le imprese con almeno 250 addetti: una su tre vende online, ma la quota scende a una su quattro se si considerano le vendite online superiori all’1% del volume d’affari.

Il peso dell’e-commerce sui fatturati di chi è già attivo online supera di poco il 10%, cioè anche tra chi opera in rete l’89% delle vendite passa ancora attraverso i canali tradizionali.

Ma la quota di vendite via web cresce inesorabilmente, soprattutto grazie alle piattaforme esterne: la percentuale di imprese che se ne servono, rapportata al totale di quelle che vendono online, è salita nel 2018 dal 54 al 64%, ed è vicina al 100% nell’industria ricettiva e della ristorazione.

Continua ad aumentare anche il numero di aziende che operano esclusivamente o prevalentemente nel settore dell’e-commerce: oggi sono 20 mila e nel 2018 sono cresciute del 12%. —


 

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