Addio a Bruno Moro, aveva 88 anni. Fu presidente Anpi e pioniere della tv

A 16 anni entrò nella Divisione Garibaldi, in prima linea nella guerra di Liberazione. Dopo un’esperienza alla Rai a Milano, aveva lavorato negli Anni settanta a Tele Capodistria

TAVAGNACCO. Un uomo umile, legato alla comunità. Un gran lavoratore che, conosciuta la guerra da ragazzo, ha saputo inventare - nel mondo della radio e della televisione - e reinventarsi, all’interno dell’ambito amministrativo.

Si è spento a 88 anni nell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, Bruno Moro, da oltre 35 anni presidente della sezione Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) del comune. Con impegno civile e responsabilità, Moro ha saputo costruirsi un’immagine solida, che gli è valsa il titolo di grande ufficiale della Repubblica Italiana, onorificenza consegnatagli dal prefetto di Udine, Ivo Salemme, nel 2009.

Entrato nella formazione Garibaldi a 16 anni, ha vissuto in prima linea la guerra di liberazione. «Bruno conosceva bene il maresciallo Tito – racconta il vicepresidente dell’Anpi di Tavagnacco, Gianfranco Balzano – E ci teneva molto a quel riconoscimento, ottenuto per aver dato un importante contributo nella lotta partigiana. Era un uomo popolare, ma che ha sempre saputo mantenere un profilo umile». Nel maggio del 2016 ha ricevuto anche la medaglia del 70° anno della Liberazione, consegnata dal sindaco Furio Honsell a tutti i partigiani residenti a Udine e provincia. Moro, che è stato prima commissario presso la locale camera del commercio e poi giudice tributario all'intendenza di finanza di Udine, ha maturato esperienze in vari settori.

E’ stato uno dei pionieri della radio e della tv. Nel 1965, dopo un breve periodo trascorso negli studi della Rai di Milano, emigrò a Capodistria come tecnico del suono ed in seguito come giornalista della neonata Radio Koper. Suoi i programmi radio televisivi più gettonati dell'epoca come “Musica per voi” e “La Costiera”. Nel maggio del 1971 Moro assieme ad altri colleghi fu uno dei collaboratori dell'emittente Tv Koper, conosciuta in Italia come Tele Capodistria. 

Nei primi anni Novanta ha svolto il ruolo di responsabile della protezione civile di Tavagnacco e difensore civico delle amministrazioni di Nimis e di Tavagnacco.

«Abbiamo ricevuto centinaia di telefonate da tutta Italia da parte di persone che lo conoscevano – commenta commosso il primogenito Gianni – Tutti lo ricordano con piacere e questo ci riempie il cuore». Moro, che avrebbe compiuto 89 anni il 7 febbraio, lascia anche una figlia, Edi, e tre nipoti. «E’ stato un papà severo e un nonno buono – continua il figlio – Una persona squisita con tutti, amava leggere e stare con la gente. Le pubbliche relazioni erano il suo pane quotidiano. Cosa mi ha insegnato? Ad aiutare gli altri».

Il funerale sarà celebrato mercoledì alle 15 nella chiesa di Tavagnacco partendo dall’ospedale civile.

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