Addio a Calvani, veterinario e benefattore: si spogliò di tutti i beni per donare un macchinario speciale all'ospedale

UDINE. È morto improvvisamente, nella tarda serata di sabato 9, il veterinario Gabriele Calvani, l’ex dirigente del dipartimento veterinario provinciale dell’allora Usl n.7 che, due anni fa, si era spogliato dei propri beni per regalare all’ospedale un simulatore per la micro-chirurgia oculare da 257 mila euro.
E cioè un macchinario in grado di contrastare la malattia che aveva colpito la moglie Maria Masieri. Calvani, rimasto vedovo nel 2016, aveva 89 anni e viveva in viale Tricesimo.
«Fino a sabato mattina sembrava stare bene – racconta uno dei cinque nipoti, il presidente dell’ordine degli Psicologi, Roberto Calvani –. Ieri la terribile scoperta: un arresto cardiaco se l’è portato via. Ci hanno anche detto che il tampone ha rilevato una positività al Covid, per cui non possiamo neppure vederlo».
Nel tratteggiare la figura dello zio, Roberto Calvani - figlio, come gli altri nipoti, delle sorelle di Gabriele -, ne ha ricordato la passione per la scrittura. «Dopo la pensione – ha detto –, si è messo a scrivere romanzi. Nel 2011, con “I sentieri della memoria” aveva vinto il premio speciale “Franz Kafka Italia”, alla rassegna organizzata a Gorizia».
Una soddisfazione che, come qualsiasi altra esperienza, aveva condiviso con la sua amata Maria, da quando, da giovane veterinario udinese mandato da un’azienda agricola all’altra del Friuli, l’aveva conosciuta e se ne era innamorato.
Si erano sposati nel 1967 e lei da Villa Santina si era trasferita in città. Finché, a sconvolgerne la vita, non fu l’insorgenza della maculopatia, una nebbia sottile che offuscò gli occhi di Maria fino a ottenebrarli, rendendola completamente cieca. Gabriele si prese cura di lei e le rimase accanto fino alla fine.
E poi, elaborato il lutto, decise di vendere tutto, compresa la casa ai Laghi di Fusine che aveva scandito le estati montane della coppia, e, con il ricavato, donare all’ospedale una strumentazione in grado di offrire a chi rischia la cecità un’opportunità che sua moglie non aveva avuto.
La cerimonia, come ricorda il nipote, avvenne l’8 maggio 2018, alla presenza del professor Silvio Brusaferro, ora presidente dell’Istituto superiore di sanità, oltre che dell’allora direttore generale del “Santa Maria della Misericordia” Mauro Delendi, dell’allora rettore dell’università di Udine, Alberto Felice De Toni, e dell’allora presidente dell’Ordine dei medici, Maurizio Rocco.
«Per onorare la memoria di vostra zia – aveva spiegato Gabriele Calvani ai nipoti – vorrei lasciare qualcosa alla comunità e aiutare a trovare una cura per chi ha problemi di vista, formando degli specialisti e preparandoli a intervenire sui pazienti in maniera rapida ed efficace». La sua decisione trovò d’accordo tutti. —
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