Addio a don Renzo Boscarol, il prete-giornalista

RONCHI. È morto all'età di 76 anni don Renzo Boscarol, parroco di San Lorenzo a Ronchi e cappellano del cantiere di Monfalcone. Don Renzo, un'autentica istituzione per la comunità isontina, con 52 anni di sacerdozio alle spalle, è spirato all'ospedale di Cattinara, a Trieste, dov'era ricoverato da alcune settimane per le conseguente della positività al coronavirus.
Il sacerdote si era sottoposto al tampone – risultato purtroppo positivo – dopo la partecipazione, lo scorso gennaio, alla cerimonia in ricordo di monsignor Falzari al cimitero di Mariano, che aveva raggiunto assieme al vicesindaco ronchese Paola Conte e al marito Franco Pivec, anch’essi contagiati.
Inizialmente asintomatico, le sue condizioni si erano poi improvvisamente aggravate, tanto da rendere necessario il trasferimento, ai primi di febbraio, dal reparto Pneumo-Covid del nosocomio di Cattinara a quello di terapia intensiva, dove è spirato oggi.
Nel 2018 don Boscarol aveva celebrato i suoi primi 50 anni di sacerdozio: era il primo settembre del 1968 quando, nella basilica di Aquileia, era stato ordinato sacerdote per le mani dell’arcivescovo di Gorizia, monsignor Pietro Cocolin.
Nato a Ronchi dei Legionari nel settembre del 1944 da una famiglia di contadini ed operai, don Renzo ha frequentato le scuole elementari nella cittadina e gli studi superiori a Gorizia. Ha svolto studi teologici ed è stato insegnante alle scuole statali a Gorizia dal 1968 al 2006.
Assistente diocesano e triveneto dell’Azione cattolica italiana, è stato anche responsabile della pastorale diocesana, caporedattore e poi direttore del settimanale diocesano Voce Isontina dal 1978 al 1998 e componente del Corecom regionale. Dal 1969 era iscritto all'ordine nazionale dei giornalisti.
Animatore e fondatore di centri studi e gruppi culturali, è stato anche segretario dell’Istituto di storia sociale e religiosa e direttore responsabile di Nuova Iniziativa isontina dal 2004. Ha collaborato e scritto per riviste e giornali ed è stato autore di testi di storia locale. Tra i tanti vale la pena ricordare “La casa dei Rodareti”, un racconto che è anche un pezzo di storia del quartiere di Vermegliano attraverso le vicende di una famiglia, i Rodareti appunto. Una trama che parte dalla fine dell’Ottocento e arriva fino agli anni Sessanta dello scorso secolo.
Attualmente don Boscarol era parroco di San Lorenzo e decano del Decanato di Duino-Monfalcone e Ronchi dei Legionari, ma anche cappellano dello stabilimento monfalconese della Fincantieri.
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