Addio a Kechler, gentiluomo di Codroipo

Aveva 76 anni ed era malato da tempo. Viveva nella villa di famiglia a San Martino dove fu ospitato Ernest Hemingway
Codroipo 2 luglio 2018. Villa Maini-Kechler a San Matino. © Foto Petrussi
Codroipo 2 luglio 2018. Villa Maini-Kechler a San Matino. © Foto Petrussi

Codroipo

Un gentiluomo dal grande cuore generoso. «Un signore d’altri tempi» che con la gentilezza, l’educazione, e l’altruismo era diventato un esempio per tutti. Carlo Stefano Kechler si è spento a Roma, a 76 anni, vinto da un male che l’aveva colpito un anno e mezzo fa. E la famiglia, ora, lo ricorda per «il suo animo gentile, per la sua attenzione verso gli altri, per il suo essere integerrimo» racconta la figlia Gaia. «Lui era speciale – prosegue –. Aveva sempre una parola buona per tutti. E vorrei che fosse ricordato proprio per questi alti valori morali. Era presidente onorario dell’Airc del Fvg di cui si era occupato come presidente per anni».

Era sposato da 51 anni con la moglie Antonia, «il grande amore della sua vita» con la quale viveva nella villa Kechler a San Martino di Codroipo. In quella villa dove il papà Alberto e la mamma Costanza de Asarta De’ Piccolo, assieme agli zii Federico e Carlo, ospitarono Ernest Hemingway. Nacque una grande amicizia tanto che quel giardino, descritto nel romanzo del grande scrittore Premio Nobel, “Al di là dal fiume e tra gli alberi”, è sicuramente il parco che si trova sul retro. Con il papà Alberto (tra i fondatori di Lignano Pineta), lo scrittore statunitense un giorno di maggio del 1954 si recò in visita a Lignano. Ed è in quell’occasione che Hemingway definì la località con la celebre frase che ha fatto storia “Questa sarà la Florida d’Italia”.

Carlo Kechler, laureato in economia e commercio all’università Bocconi di Milano, negli anni passati, aveva lavorato nel settore dell’occhialeria a Rivignano. Il ricordo di tutti, come quello della cugina Roberta, è quello di «una persona dotata di una eleganza innata». «Aveva un grande cuore – prosegue –. La sua scomparsa mi addolora moltissimo perché io e Carlo siamo cresciuti assieme. Ricordo bene che curava con attenzione il suo giardino, era la sua passione. Mio cugino era un grande tesoro». Un signore di stile e di educazione, profondamente legato alla sua famiglia e in particolare alla nipote Antonia che adorava. Era molto fiero delle ricerche in campo scientifico del genero, il dottor Marco Polettini. I funerali saranno celebrati giovedì, alle 16.30, nella chiesa parrocchiale del borgo di San Martino. Quel paese che lui amava, dove era circondato da amici, dove da tutti era stimato e apprezzato. Lascia un vuoto grande a villa Kechler. E nell’intera comunità di Codroipo. —





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