Addio a Leschiutta, l’uomo dell’ora esatta

Sarà sepolto oggi a Cabia, nella sua adorata Carnia, l’ingegner Sigfrido Leschiutta, morto a 78 anni dopo una lunga malattia. Gli amici lo chiamavano affettuosamente “l’uomo del tempo”, “il signore

Sarà sepolto oggi a Cabia, nella sua adorata Carnia, l’ingegner Sigfrido Leschiutta, morto a 78 anni dopo una lunga malattia. Gli amici lo chiamavano affettuosamente “l’uomo del tempo”, “il signore dell’ora esatta”, perché, per decenni, è stato presidente dell’Istituto elettronico nazionale “Galileo Ferraris” di Torino dal quale quotidianamente parte il segnale orario a cui si adeguano tutti gli orologi d’Italia.

Figlio di Gian Ernesto Leschiutta, un friulano tenace che si era fatto da sé (emigrato ragazzo senza arte né parte, aveva poi conseguito quattro lauree, diventando alto dirigente ministeriale) Sigfrido Leschiutta era arrivato giovanissimo a Torino, laureandosi al Politecnico, dove ha poi insegnato dal 1962 al 2007 tenendo corsi su misure radioelettriche e sistemi di trasmissione e telemisure. E’ noto nel mondo scientifico per aver verificato la relatività generale di Einstein, confrontando il comportamento di due orologi atomici, uno collocato a Torino, il secondo in alta montagna. La relatività prevede che dove il campo gravitazionale è minore, gli orologi accelerino: l’esperimento confermò puntualmente questa tesi, fermamente sostenuta da Leschiutta.

Era un uomo che aveva mille interessi, mille passioni, a partire da quella della musica. Inventava strumenti, collezionava vecchie radio (ne aveva un centinaio). Ma pensava sempre al suo Friuli. Nella sua libreria, in bella evidenza, perché si vedesse la dedica affettuosa, “Cucina di Carnia”, le ricette dell’amico Gianni Cosetti.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto