Addio a Michele Scarponi, quando l’Aquila sfidò lo Zoncolan

UDINE. L’Aquila di Filottrano e lo Zoncolan, un legame per nulla banale. Giro d’Italia 2010, quello in cui Michele Scarponi finirà quarto superato all’ultima cronometro di Verona da Nibali. L’allora corridore dell’Androni, il giorno dopo l’assolo proprio dello Squalo in maglia Liquigas, nella discesa del Grappa, si difese meglio del rivale sullo Zoncolan. Davanti Ivan Basso poneva le basi sulla rimonta ai danni della maglia rosa Igor Anton, a fine Giro secondo, con l’accelerazione devastante su Cadel Evans in maglia iridata. Lui, l’Aquila di Filottrano, si sentiva a suo agio. Ghigno della sofferenza ma sù a sfidare il Kaiser. Era un duraccio Scarponi, uno a suo agio con pendenze da brividi come quelle carniche.
L’anno dopo? È la famosa tappa del Crostis saltato: 21 maggio 2011. Davanti Anton, ancora lui, vince la tappa. Dietro ecco il duello incredibile tra la maglia rosa Contador, un Nibali ruggente e Michele Scarponi, questa volta in maglia blu-fucsia della Lampre. Nibali raggiunge il Pistolero, Scarponi finirà dietro di pochi secondi: quarto. Chiuderà secondo il Giro, poi la squalifica retroattiva dello spagnolo gli regalerà un trionfo mai fatto suo. Era un signore Scarponi, esordi nel ciclismo che conta a Caneva: guardatelo nella foto in alto a destra con la maglia tricolore del campionato italiano juniores a Caneva. La moglie Anna è di Conegliano Veneto, conosciuta quando “Scarpa” correva con la Zalf Fior.
Davide Cimolai e Franco Pellizotti, due corridori friulani, hanno corso e riso con lui. Cimolai, ora all’Fdj, ha corso con Scarponi due anni alla Lampre: «Voglio ricordarlo per la persona allegra e simpatica che era. Quello che più mi addolora è pensare alla moglie e soprattutto ai due gemelli. È terrificante pensare che non vedranno più il marito e il papà», dice.
Pellizotti con Scarponi condivideva la squadra del cuore: «Con lui si rideva e basta - ha detto il Pelli fino a ieri impegnato con Nibali al Giro di Croazia - e si parlava di Inter, ma sabato mattina mi ha fatto piangere».
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