Addio a Sante Boscariol, sabato i funerali a Concordia

Vice di tre vescovi e mediatore dei preti, si è spento a 85 anni a San Vito. E’ stato a lungo il sacerdote chiave nel governo della diocesi

Si è spento ieri mattina nell’ospedale di San Vito al Tagliamento, dove era ricoverato da una settimana a seguito dell’aggravarsi dello stato di salute, monsignor Sante Pietro Boscariol, vicario generale di tre vescovi, dal 1977 al 2001. Aveva 85 anni e lascia il fratello Franco. I funerali verranno celebrati domani alle 10 nella cattedrale di Concordia Sagittaria, dove oggi pomeriggio arriverà il feretro e alle 19.30 verrà recitato un rosario di suffragio.

Per 24 anni, di fatto un quarto di secolo, è stato il sacerdote-chiave nel governo della diocesi di Concordia-Pordenone, punto di riferimento di preti e cattolici impegnati nelle istituzioni, come Mario Fioret, Omero Raengo, Bruno Giust, Gustavo Montini, Tomaso Boer, ma anche Tomè, Garlato e Girolami.

Monsignor Boscariol era nato a Portogruaro il 14 dicembre 1930 e fu ordinato sacerdote il 28 giugno 1953. Vicario parrocchiale ad Azzano Decimo per sette anni, approdò a Pordenone quale assistente diocesano dell’Azione cattolica e delegato vescovile per l’apostolato dei laici.

Nel 1971 venne chiamato a dirigere il seminario (che allora contava 150 studenti) sino al 1977 quando venne nominato vicario generale del vescovo, incarico che mantenne sino al 2001; contemporaneamente, dal 1974 al 1994 diresse il settimanale diocesano Il Popolo. Amico di monsignor Giuseppe Pradella, parroco sino a 97 anni di età, per 43 anni, sino al Natale scorso, nonostante l’alto incarico di Curia – dove risiedeva – aveva voluto restare cappellano festivo a Tamai di Brugnera, dove celebrava la domenica mattina e confessava il sabato pomeriggio.

Fu testimone di alcuni avvenimenti di grande rilievo, come la nomina degli ultimi tre vescovi tra il clero diocesano nell’arco di cinque anni: monsignor Mario Peressin, di Azzano Decimo, arcivescovo de L’Aquila nel 1983, monsignor Pietro Garlato, pordenonese, eletto vescovo di Palestrina e quindi Tivoli nel 1986, e monsignor Pietro Nonis di Fossalta di Portogruaro (che partecipò alla sua prima messa da prete), vescovo di Vicenza dal 1988. Ancora, la costruzione, nel 1989, del centro pastorale diocesano, e la visita del papa, nel 1992, con un forte impegno spirituale e organizzativo. «La visita di Giovanni Paolo II alla Nostra famiglia – ricordava – fu incerta sino all’ultimo momento. Il papa, venuto a conoscenza di quella realtà, disse che doveva visitarla assolutamente. Fu una mattinata commovente, così come mise davvero il cuore con i lavoratori, davanti alla Zanussi, nel pomeriggio». Monsignor Boscariol ebbe modo di incontrare anche successivamente, e più volte, il pontefice ora santo: «Mi disse giocando con le parole: voi siete sempre Concordia in Pordenone».

Discreto e riservato (lavorò in silenzio per riportare sotto le ali della Chiesa i componenti della setta Telsen Sao, ad esempio), monsignor Abramo Freschi lo nominò vicario generale nel periodo vivace del post concilio, quando seppe collaborare alla guida della diocesi con prudenza e saggia tolleranza: «Fu un grande realizzatore – ricordava – e raddoppiò le parrocchie in città». Monsignor Sennen Corrà lo confermò: «Con la sua guida c’è stato un grande impegno spirituale e formativo». Quindi, concluse il mandato con Ovidio Poletto, del quale fu il vice per un anno: «Un vescovo molto impegnato in ambito pastorale e sociale». Compito di un vicario, ricordava, «è di mediare tra varie componenti ecclesiastiche e pastorali della diocesi. Non sono mancate difficoltà nel far convivere età ed esperienze diverse, come in tutte le famiglie».

Dal primo ottobre 1984 era canonico decano del Capitolo della cattedrale, rieletto nel “senato del vescovo” a fine 2014, come rappresentante del collegio di curia. Tra i vari vicariati ricoperti, quelli per la vita consacrata e per il monastero della visitazione di San Vito.

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