Addio a Sergio Serafini l’imprenditore 87enne di Spep e Bettonghiaia

gemona
È morto Sergio Serafini, 87 anni, imprenditore gemonese tra i protagonisti dell’edilizia locale nel secolo scorso. Serafini è mancato alle prime luci dell’alba nella notte tra martedì e mercoledì all’ospedale di Tolmezzo, dove era già da qualche tempo ricoverato per problemi di salute. Da diversi anni, Sergio Serafini era in pensione ma nel territorio gemonese è ricordato per la sua attività imprenditoriale portata avanti con la Spep, azienda che aveva fondato negli anni Cinquanta con il padre Antonio e il fratello Arrigo (quest’ultimo mancato nel 2008). La Spep, inizialmente localizzata in via Cjarnescule, sede della famiglia Serafini, ha operato fino al 2011 in via Cavazzo nel campo della vendita di materiale edile ed è stata una delle realtà protagoniste nel periodo della ricostruzione dal terremoto del 1976. Dal 2011 l’azienda è stata chiusa, ma fra le realtà imprenditoriali avviate da Sergio Serafini è ancora operativa Immobiliare Gemonese srl.
Oltre alla Spep, l’attività di Sergio Serafini si allargò anche alla fondazione di altre ditte nel campo dell’edilizia: tra queste anche la Bettonghiaia di Osoppo. Negli anni Ottanta, l’attività della famiglia Serafini raggiunse i circa 150 occupati e di fatto quella di Sergio, classe 1930, è la figura di un imprenditore coevo ad Andrea Pittini e Marco Fantoni: una classe di imprenditori che contribuirono alla creazione di posti di lavoro e furono dei riferimenti nei difficili anni della ricostruzione del Friuli terremotato. Sergio Serafini fu anche presidente del Gemonese calcio nei primi anni Ottanta, dove ereditò la guida della società sportiva da Mario Copetti, suo socio nella Bettonghiaia. Uomo dedito al lavoro, ha seguito le sue aziende fino a quando le forze glielo hanno permesso. Lascia i figli Valter e Mariagrazia e la moglie Pierina. I suoi funerali saranno celebrati venerdì alle 16 in duomo a Gemona. —
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto