Addio a Vincenzo Lisetto: colonna della Sacilese, fu l’uomo della rinascita

L’ex presidente si è spento a 87 anni, lascia la moglie e quattro figli. Fu protagonista della storica promozione in C2. Domenica 22 dicembre  la squadra giocherà con il lutto al braccio

Pierantonio Stella
Vincenzo Lisetto con la presidente della Pro Lorena Bin
Vincenzo Lisetto con la presidente della Pro Lorena Bin

Ci sono dirigenti che attraversano la storia di una società calcistica al punto da diventarne quasi un’icona immune ai risultati e al tempo. Vincenzo Lisetto era un po’ tutto questo per la Sacilese calcio, di cui è stato dirigente dai primi anni Ottanta, ricoprendo a più riprese le cariche di vicepresidente, nonché presidente, del club. Se n’è andato all’età di 87 anni all’esito di un periodo di salute sempre più cagionevole, che l’aveva portato negli ultimi tempi anche ad abbandonare la sua amata “creatura” ovvero quella Sacilese di cui era stato insignito anche della presidenza onoraria.

Imprenditore nel ramo edile, Lisetto con la sua passione e la sua fattiva collaborazione ha contribuito a scrivere pagine indelebili della storia del sodalizio biancorosso. Ma più ancora che per quella storica promozione in serie C2, ovvero tra i professionisti del pallone, del 2009, quando ricopriva proprio le vesti di vice presidente, e per aver vissuto prima ancora l’epopea dell’indimenticato presidente Angelino Cauz, costellata di trionfi a livello giovanile, Lisetto è soprattutto ricordato per essere stato l’uomo della rinascita. Nel 2016, infatti, la Sacilese era reduce dalle ceneri di due gestioni disastrose, arrivate dopo la fine del periodo d’oro targato Paolo Presotto (altro storico presidente biancorosso, mancato nel 2021), e non riuscì ad iscriversi in Eccellenza. Così dovette ripartire dalla Terza categoria ovvero dal punto più basso del calcio dilettantistico.

L’attuale massimo dirigente della Sacilese, Claudio Salvador, ricorda bene come andò: «Quell’estate – rivela – io ero assessore e come amministrazione comunale cercammo qualcuno che potesse salvare il nome e le sorti di una società storica come la Sacilese. Tanti colloqui, molte parole, ma nessuna iniziativa concreta. L’unico che si prese a cuore la situazione fu proprio Vincenzo Lisetto, che assieme ad alcuni soci decise di far ripartire la società dalla Terza categoria e, soprattutto, di rimettere in piedi un settore giovanile ormai smantellato. Ci riuscì: con lui abbiamo ottenuto tre promozioni consecutive (dalla Terza categoria alla Promozione) e il vivaio tornò a popolarsi di giovani talenti».

Salvador ne traccia anche un significativo ritratto umano: «Uomo che non si arrabbiava mai, con un’innata capacità di risolvere problemi. Fino a poco tempo fa facevamo tutte le trasferte assieme. L’ultima volta che l’ho visto? Ad agosto, ai funerali di Bruno Larice, altro compianto dirigente sacilese».

Per Lisetto, che lascia la moglie e quattro figli, sarà celebrata una breve cerimonia di commemorazione mercoledì 18 dicembre alle 16 nella “Casa degli Angeli” di via Bandida a Sacile. Mentre domenica la Sacilese giocherà col lutto al braccio e farà osservare un minuto di silenzio prima del match interno di Prima categoria con il Pravisdomini. 

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