Addio al barbiere-collezionista: nel suo salone i cimeli della Grande guerra

MEDUNO. Un barbiere con la passione per il collezionismo prima di tutto di cimeli militari, sempre pronto a raccontare qualche aneddoto storico o curiosità sui pezzi che conservava nel suo “museo” privato di Meduno: così viene ricordato Andreino Ferroli, morto ieri a 71 anni.
Era conosciuto non solo nella Pedemontana, ma anche oltre i confini regionali per la mostra permanente che si trova nell’edificio retrostante a Friulovest banca, sulla strada principale di Meduno, e che conta almeno seimila pezzi. Una collezione ammirata da appassionati e scolaresche.
Divise, armi, documenti storici, attrezzi utilizzati da artigiani locali e molto altro: negli anni Andreino aveva ampliato la raccolta, con pazienza e cura. Parte del materiale era stato esposto in mostre ospitate anche nella sede dell’ex Provincia, nonché nei comuni limitrofi.
Andreino era appassionato pure di storia locale ed effettuava ricerche su compaesani che erano stati protagonisti di importanti eventi storici. In occasione del centenario della Grande guerra, aveva allestito uno spazio dedicato alla storia di un medunese, emigrato negli Stati Uniti al tempo del primo conflitto mondiale: si tratta di Antonio Del Bianco, la cui storia evoca quella di tanti compaesani che, come lui, avevano affrontato l’oceano Atlantico in cerca di fortuna e hanno poi effettuato il tragitto inverso a bordo delle navi militari americane dirette in Europa.
Aveva raccolto molti cimeli e aneddoti riguardanti Del Bianco, tra cui un documento da cui si può dedurre che si era scontrato col 19° Infanterie regiments della Riserva bavarese.
Una delle ultime esposizioni di cui si è occupato è quella dello scorso settembre, organizzata per la festa della Madonna di Meduno e dedicata agli antichi mestieri del bosco: protagoniste le storie di boscaiolo, segantini e squadratori, raccontate attraverso oggetti, documenti e fotografie dei primi del Novecento.
Il settantunenne partecipava anche alla vita associativa del paese: nella cosiddetta “Casa di tutti” (una sorta di circolo) aveva proposto un approfondimento sul medunese Luigi Del Bianco, capo scalpellino del monumento nazionale del monte Rushmore, che vede raffigurati nelle Black Hills, in Sud Dakota, i volti dei presidenti americani George Washington, Thomas Jefferson, Theodore Roosevelt e Abraham Lincoln.
Andreino non era solo collezionista, ma anche barbiere: aveva iniziato a tagliare i capelli da garzone di bottega a 14 anni, proseguendo durante il servizio militare. Quindi l’apertura del salone nel centro di Meduno. Il settantunenne lascia la moglie Elide, le figlie Ilaria e Alessia, l’amata nipote Ines e il genero Raulino. Le esequie saranno fissate nei prossimi giorni. –
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto