Addio al titolare della pizzeria da Michele, gestiva anche una rosticceria e un albergo

Sara Del Sal
Michele Serpillo con la moglie Trofimena
Michele Serpillo con la moglie Trofimena

PALAZZOLO. Il mondo della ristorazione perde uno dei suoi operatori storici. È mancato proprio all’inizio del nuovo anno, dopo una decina di giorni di degenza in ospedale dove era stato ricoverato a seguito di un malore, Michele Serpillo, fondatore della storica pizzeria da Michele a Palazzolo dello Stella, ma titolare anche della trattoria rosticceria Al Gallo a Precenicco, del ristorante Alla Vecchia Fattoria di Cesarolo e dell’albergo ristorante pizzeria da Michele a Venzone.

Padre di cinque figli, e primo di sette fratelli, Serpillo ha sempre dovuto confrontarsi con famiglie numerose.

«È stato un padre molto attento a noi cinque – racconta il figlio Tullio –. Ci ha cresciuti con severità, cercando di evitare che commettessimo degli errori. Abbiamo capito solo da grandi quanto fosse importante questo tipo di insegnamento».

Nato sulla costiera amalfitana, dove ha iniziato a lavorare come mulattiere, Michele Serpillo ha presto dimostrato di avere grandi doti imprenditoriali.

«È arrivato al nord nel 1972, da benestante, grazie al successo che stava riscuotendo con le forniture alimentari e di frutta e verdura sulla Costiera Amalfitana – ricorda ancora il figlio –. Lui ha sempre guardato al nord, a un territorio e a una realtà che non conosceva e che lo hanno sempre attratto.

Allora si pensava al Friuli quasi come se fosse in Austria, ma, come amava raccontare, lui ha sempre insistito con suo padre affinché la famiglia si spostasse dove ci potevano essere delle opportunità.

Mio nonno però non ha mai voluto trasferirsi e così un giorno mio padre ha fatto la sua scelta: ha venduto tutto quello che aveva e con la moglie Trofimena e con me e i miei fratelli Annunziata, Stefano, Sergio e Nicola - che ora si trova a Santo Domingo dove ha aperto un’attività - è partito».

Prima l’arrivo a Sacile, dove ha rilevato un’attività di ristorazione, in cui si è formato, e poi si è spostato a Fontanafredda, Pordenone, Casarsa, finché non è giunto a Lignano, per gestire la pizzeria Partenopea e il Wunderbar di fronte alla Terrazza a mare.

«Ma era la fine degli anni Settanta e Lignano, secondo mio padre, poteva essere pericolosa per noi che allora eravamo in età adolescenziale, così ci siamo spostati a Palazzolo dello Stella nel locale che ancora oggi si chiama con il nome di mio padre, da Michele».

Dal 2004 è il figlio Tullio a gestire la pizzeria, ma ammette «ogni volta che entrava i clienti si illuminavano. Lui ha sempre continuato a essere presente nei nostri locali e gli è sempre stato dimostrato grande affetto. In questi giorni tantissime persone ci chiamano per farci le condoglianze».

Una famiglia unita, tutta impegnata nella ristorazione. «Ognuno di noi figli – aggiunge Tullio – ha preso in mano uno dei locali, ma nostro padre ha sempre diretto tutto. Il suo desiderio era quello di potersi espandere ancora, pensando anche ai nipoti, ma i tempi in cui viviamo non sono facili per la ristorazione, magari in futuro riusciremo noi a proseguire il suo sogno».

La data dei funerali di Michele Serpillo al momento non è stata ancora fissata.

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