Addio all’Austria felix: chiude la fabbrica Modine

Nonostante i benefit fiscali, l’azienda lascia a casa 146 operai nell’alta valle del Gail. La proprietà americana ha preferito gli stabilimenti di Pocenia e Amaro

KLAGENFURT. Da venerdì 1 dicembre i cancelli della Modine di Kötschach-Mauthen sono chiusi. La fabbrica di scambiatori di calore dell’alta valle del Gail ha cessato l’attività e i suoi 146 lavoratori sono ora sulla strada. Si conclude così in modo traumatico una attività produttiva che era stata avviata oltre 40 anni fa dai Locatelli, che già avevano altri stabilimenti a Pocenia e Amaro(Eco) e a Pordenone (Rhoss).

Nei primi anni 2000 i fratelli Locatelli avevano deciso di cedere la Rhoss al Gruppo Irsap e la Eco alla finlandese Luvata, che a sua volta a fine novembre 2016 l’aveva ceduta in blocco al colosso statunitense Modine. Da allora è passato soltanto un anno e la nuova proprietà ha valutato non più economico proseguire l’attività nello stabilimento carinziano, decretandone il “de profundis”. Parole non scelte a caso, perché l’altro ieri, ultimo giorno in cui lo stabilimento di Kötschach-Mauthen era ancora aperto, i dipendenti della Modine hanno marciato in corteo per protesta davanti alla sede, reggendo sulle spalle proprio una cassa da morto.

La rabbia è grande nella valle del Gail, perché la chiusura della Modine è avvenuta senza preavviso e senza che l’azienda disponesse alcun ammortizzatore sociale per i 146 licenziati. Uno dei vantaggi di fare impresa in Austria, del resto, è proprio questo: puoi licenziare quando ti pare.

Ma, evidentemente, dev’essere uno dei pochi vantaggi, se la Modine ha preferito tenere aperti gli stabilimenti di Pocenia e Amaro. Anzi, alle rappresentanze dei lavoratori che chiedevano una sorta di indennità di licenziamento, l’azienda ha offerto la disponibilità a riassumerli in Italia, mettendo a loro disposizione un pullman per accompagnarli ogni giorno fino alle sedi produttive friulane.

Non è stata questa l’unica beffa, con cui la holding americana ha irritato i suoi ex dipendenti. L’altro ieri ha inviato loro una mail, nella quale il vicepresidente Matt McBurney li ringraziava per “l’impegno e l’entusiasmo” dimostrato nel loro lavoro e li invitava a “festeggiare il successo dell’anno passato”. Negli ultimi 12 mesi, infatti, le azioni della Modine alla Borsa di New York sono raddoppiate di valore da 11,75 a 22,70 dollari. La società oggi vale 1,14 miliardi.

La mail, evidentemente, era stata concepita per i lavoratori che la Modine ha in tutti i continenti, e non per quelli di Kötschach-Mauthen appena licenziati.
 

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