Addio Danelli, stella del vecchio rock goriziano

Il compositore e cantante stroncato, in Norvegia, da un male incurabile a 58 anni. Lo scorso aprile aveva partecipato, al “Verdi”, alla manifestazione Gorizia Beat

GORIZIA. È morto l’altro pomeriggio in Norvegia dove risiedeva il popolare batterista, compositore e cantante Paolo Danelli, figura di primo piano del rock goriziano dalla fine dei ’60 ad oggi. Paolo è mancato dopo una lunga malattia: era nato a Gorizia il 23 giugno 1954 ed aveva la musica nel sangue.

Nello scorso aprile aveva partecipato con il suo ricostituito gruppo dei 70 N.S.P.N. alla manifestazione “Gorizia Beat”, organizzata dal Comune al teatro Verdi, presentando con vigore e grinta brani di rock blues anche da lui stesso composti.

Fondatore degli N.S.P.N. nel 1970 guidò il gruppo fino al 1975, quando la band si sciolse dopo innumerevoli concerti in dancing, feste del Ceppo e Crostolade di istituti superiori cittadin, di quella band fecero parte, oltre a chi scrive, il chitarrista Enzo Mitidieri ed altri, i compianti Dario Simonetti alle tastiere, Gianni “Papero” Serri al basso e Vice Iacobini alla voce nell’ultimo anno. In Norvegia Paolo suonò negli anni ’80 per band anche note in tutto il mondo come i Titanic, gruppo hard-rock di punta del movimento scandinavo. Nei primi annni ’90 fece breve ritorno a Gorizia, il tempo per costituire i Primarna, gruppo italo-sloveno che raggiunse le finali del concorso Arezzo Wave. Poi tormo in Norvegia dopo aver partecipato a due notti rock al Verdi nel 1991 e 1992. Da allora nei mesi estivi e altre occasioni faceva spesso la spola con l’Italia e tornava sempre a Gorizia per tenere concerti (per molti anni è stato protagonista a Gusti di frontiera).

Ricorda Paolo Gruden, noto organizzatore di eventi goriziano che risiede a Udine, anch’egli musicista, artefice della parte musicali di Gusti sino a due anni or sono: «Sono profondamente colpito. Paolo Danelli era una persona speciale, con un carattere forte: nel campo del rock southern e rock- blues era un grandissimo batterista e spessp quando veniva giù dalla Norvegia, senza che gli chiedessi nulla, mi portava dello speck di qualità che ho sempre gradito moltissimo soprattutto per il gesto». Alfredo Podgornik, titolare del negozio di dischi Music shop e bassista, si è detto molto toccato dalla scomparsa di Paolo. «Sapevo dal figlio Stefano che non stava bene ma non mi aspettavo una fine così repentina. Il rock-blues stile ’70 lo suonava come pochi in regione». Anche Mauro Radigna, leader della Flexy Gang, ricorda l’amico con il quale debuttò nei primi anni ’70 come percussionista: «Un altro grande musicista ci lascia anzitempo, uno di quelli che hanno fatto grande il rock goriziano dagli anni ’70 in poi. Lo porteremo per sempre nel cuore».

Paolo aveva da alcuni anni iniziato una collaborazione con la Casa della musica di Trieste, dove era apprezzato e stimato e nella cittò dell’Alabarda si era fatto moltissimi amici che lo ricordano con stima e affetto.

Le esequie si terranno in Norvegia, dove sarà sepolto: lascia nel lutto il figlio Stefano, l’ex compagna Clelia, la compagna Kirsten che lo ha accudito amorevolmente negli ultimi mesi e la sorelle Giacomina ed Anna.

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