Adriana ed Ernest un autunno d'amore sbocciato a Latisana

«Gli piaceva quell'angolo di mondo, il camino acceso, il vento freddo che scendeva dalle Alpi e la prospettiva di qualche buona battuta di caccia». Così scrive Andrea di Robilant nel suo saggio Autunno a Venezia - Hemingway e l'ultima musa (266 pagine, edizioni Corbaccio) quando parla dello scrittore ospite di Federico Kechler nella villa di San Martino di Codroipo: è il primo incontro che segna l'affinità elettiva tra Ernest e il Friuli.È l'autunno del 1948, Hemingway vede la campagna friulana per la prima volta.
L'aveva descritta in "Addio alle armi" solo consultando le mappe per seguire la ritirata di Caporetto, raccogliendo dettagli di prima mano, lui, che, allora giovanissimo, si era trovato sul fronte del Piave nell'estate del 1918 con L'American Red Cross.In Friuli Hemingway, nella quiete opulenta delle dimore nobiliari, in giornate autunnali, conoscerà una stagione memorabile, immerso in una routine di antiche tradizioni: la caccia in botte, le pietanze sapide cotte sul fuoco vivo di un braciere.Di Robilant riporta fedelmente i gesti e le parole dei personaggi che ruotano attorno allo scrittore, sono frasi tratte dal diario della quarta moglie di Ernest, Mary, da lettere inedite di Gianfranco Ivancich e dalle memorie di Adriana Ivancich ne "La torre bianca".
Rivive un autunno sentimentale e letterario tra il Friuli arcadico e gli scenari smaglianti di una Venezia popolata da letterati, artisti, editori, cronisti pettegoli, artigiani e gioiellieri, ore passate all'Harry's bar, feste nelle sale del Gritti e conversazioni dello scrittore con i gondolieri. Ma è in Friuli che inizia la storia del suo tardivo amore, "my last true love". In quel lontano novembre del '48, a Latisana, in una giornata piovosa, incontra Adriana Ivancich, lei ha diciotto anni, «capelli corvini, due occhi scuri, belle gambe, una vita snella». Hemingway è con il barone Franchetti e progetta una caccia in valle nella tenuta di San Gaetano, presso Caorle. Ci sarà anche Adriana.
Cenano nel casone di caccia, si sorseggia vino rosso, piove. Adriana vuole asciugarsi i capelli vicino a un fuoco, chiede un pettine «allora Hemingway le si avvicinò frugando nelle tasche del giaccone. Ne tirò fuori il suo pettine e lo spezzò in due». Era già innamorato: Adriana sarà la sua musa, è l'inizio di una passione intensa e delicata che verrà trasposta nelle pagine del romanzo "Al di là del fiume e tra gli alberi". Dopo anni di silenzio, Hemingway riprende a scrivere, ha bisogno di un sostrato di veridicità, di colore locale, si vuole identificare con il suo protagonista, lo ha sempre fatto, e con precisione cronologica si ripropone quale maturo colonnello amato da una nobildonna veneziana. Ancora una volta affiora il tema della morte, del protagonista "facing death", l'eroe sconfitto caro ai romantici.
«È il più bel libro che abbia mai scritto», afferma Hemingway, ma la rivista Time lo attacca, definisce lo scrittore ormai «alle corde», autore di «una pessima parodia di se stesso».Passano gli anni, Ernest e Adriana si incontreranno a Cuba, nella finca dello scrittore, teatro di disinibiti e di disinvolti capricci, di epiche bevute e avventure marinare che ispireranno Il vecchio e il mare.Hemingway riceve il Nobel, regala a Adriana una pelle di leopardo ma lei, è lontana, lontani sono i ricordi del Friuli, delle ville dei Kechler di Fraforeano e di Persereano scortato dal fido Adamo De Simon alla guida di un'Aurelia, della ospitalità delle nobildonne friulane che praticano l'undestatement.
Lo scrittore non si riprende dalle ferite riportate in Kenya: «Mary lo trovò in vestaglia, la vestaglia rossa che avevano comperato a Venezia... Aveva in mano un fucile». Nel luglio del sessantuno si uccide; anche Adriana, anni dopo, si toglierà la vita. Di Robilant parla di «un penoso percorso verso il grande buio della depressione».«Vorrei che vedeste le loro belle case di campagna», scriveva Hemingway e ancor oggi, nella villa di San Martino di Codroipo, Carla e Roberta Kechler conservano il ricordo del loro ospite e potrebbero aggiungere altri dettagli sulle abitudini dello scrittore, quando "Papa" mandava loro, giovani e svettanti, a comprargli le sigarette.
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