Aereo su una casa,muore ex solista della Pan

Uno schianto fortissimo, un’esplosione, poi il fuoco: questo hanno avvertito gli abitanti della villetta di Rozzampia (Vicenza) nella quale si è infilato l’aereo condotto da Stefano Rosa, morto nell’impatto. Rosa, ex pilota delle Frecce tricolori, adesso volava con i Breitling devils, pattuglia acrobatica. Quando faceva ancora parte delle Frecce era sfuggito all’incidente di Ramstein, avvenuto nel 1988 in Germania, in cui persero la vita, durante un airshow, 3 piloti della squadra acrobatica italiana e 67 spettatori, mentre altri mille rimasero feriti.
VICENZA.
Una scena impressionante, impossibile da dimenticare. L’aereo che si abbassa e si schianta contro la porzione centrale di quattro villette a schiera. Un botto impressionante. Poi le fiamme e il fumo. Il poliziotto di quartiere della questura di Vicenza Daniele Dal Santo era in garage e ha sentito tremare la casa. La moglie, Valeria Ialongo, era nella stanza a fianco e ha sentito un boato, come se fosse scoppiata una bomba.


Erano le 11,25 di ieri quando hanno rischiato la vita. L’aereo pilotato da Stefano Rosa si è abbassato troppo e ha colpito in pieno la facciata della loro abitazione, entrando con la carlinga fin nella camera da letto della loro figlia Gloria, di 13 anni, che a quell’ora era scuola. Per Rosa, 47 anni, ex ufficiale dell’Aeronautica e per anni gregario sinistro della formazione delle Frecce tricolori, non c’è stato nulla da fare. L’impatto è stato violentissimo, e sono dopo l’urto è scoppiato un furioso incendio.


Il dramma è avvenuto in via Rozzampia, nell’omonima frazione di Thiene, a due passi dall’aeroporto Ferrarin. Faceva parte della pattuglia acrobatica civile “Breitling devils”, nota a livello internazionale, con altri 4 colleghi e ieri mattina si stava esercitando con loro. Aveva appena concluso un’attività di addestramento, ed era atterrato con gli amici al Ferrarin. Aveva salutato Sergio Maron, titolare della scuola di volo acrobatico, ed era ripartito: «Faccio un ultimo giro da solo», erano state le sue ultime parole prima di salire sul Siai Marchetti SF 260 sdel 1960, che pilotava da anni, con grande esperienza. Un aereo difficile, spiegano gli esperti, ma adatto alle evoluzioni. Pochi minuti dopo lo schianto. L’incidente, al quale hanno assistito alcuni testimoni, è avvenuto a qualche centinaio di metri in linea d’aria dalla pista del Ferrarin.


L’allarme è stato immediato. A Rozzampia sono arrivati l’ambulanza del Suem, due squadre di vigili del fuoco di Vicenza, i carabinieri di Thiene, la polizia locale, le volanti della questura. Per Rosa si è subito compreso che non c’erano speranze: è morto carbonizzato fra i resti dell’aereo, ridotto a un ammasso di lamiere contro il poggiolo della villetta. Dal Santo e la moglie sono rimasti illesi, pur spaventati.

Stefano Rosa era ai comandi dell’Aermacchi Mb339 Pony 7 il 28 agosto 1988, quando nel cielo di Ramstein avvenne la terribile tragedia, che provocò la morte di tre piloti delle Frecce tricolori. Eppure lo stuggente dolore per la morte degli amici (era molto legato a Ivo Nutarelli) riusciva a custodirlo nel suo cuore, difficilmente parlava di quanto era accaduto davanti ai suoi occhi.


Ora per un assurdo gioco del destino ha trovato la morte tra le fiamme che hanno avvolto il Siai Marchetti sul quale stava allenandosi, schiantandosi contro una villetta.


Rosa era nato a Sinigallia il 10 gennaio 1961, ma da quando era stato mandato alla Pan aveva scelto Gradiscutta di Varmo per vivere. Era sposato con una canadese: Glenda May Sperling, dalla quale nel 1991 aveva avuto il figlio Alex James. Quest’ultimo si trova negli Stati Uniti, dove oltre a frequentare un college, era iscritto a una scuola di volo e voleva seguire le orme paterne.


Era entrato nell’Accademia aeronautica e aveva frequentato il corso Vulcano 3º, poi era stato in Canada per seguire i corsi di pilotaggio sul velivolo Ct-114 Tutor, e sucessivamente era stato abilitato per volare con i Fiat G91/t e con l’F104. A Cottesmore aveva frequentato il corso sul Tornado PA200 e assegnato al 154º Cbs di Ghedi. Nella Pan si è esibito in ben 140 esibizioni ufficiali. Lasciata l’Aeronautica militare trovò subito lavoro con la Lauda Air, compagnia che poi si è trasformata in Livingstone, dove era ancora occupato


«L’avevo sentito solo un’ora prima – racconta Carlo Baron, che per moltissimi anni è stato il comandante degli specialisti del 313º gruppo addestramento acrobatico –. Doveva raggiungerci a Jesolo, dov’era in programma una partita di calcio. Era da sempre la mezzala della formazione. Lo ricordo come una persona eccezionale, qualsiasi cosa facesse riusciva a farla ai massimi livelli. Oltre al volo aveva un’altra grande passione: il golf. Era diventato un fanatico di questo sport, ma prima ancora aveva praticato il tennis, riuscendo a risultare sempre uno dei più bravi».


Ma tutto ciò che era estremo lo affascinava: dalle grandi altezze alle profondità degli abissi. Aveva al suo attivo centinai di immersioni subacquee. Ma amava anche la musica: il suo cantante preferito era il “Boss” Bruce Springsteen, che aveva seguito in occasione della sua ultima esibizione a Villa Manin.

Rosa aveva fatto parte dei Red Bulls, a bordo dei Sukoi, fino all’incidente di Lignano, e dall’inizio dell’anno faceva parte del team acrobatico Bretling Devils, del quale era una “colonna portante”. La pattuglia acrobatica che doveva continuare la tradizione tarcciata nell’ormai lontano 1990 dalle Alpi Eagles.


Un formazione nuova, ma non per quanto riguarda il presidente, piloti e speaker. Il presidente è Ambrogio Delachi, primo sostenitore del team e poi ci sono il comandante Angelo Boscolo, nel ruolo di leader e capoformazione; comandante Stefano Giovannelli team manager, gregario sinistro e leader alternato; il comandante Beppe Liva, gregario destro e responsabile dell’addestramento; il comandante Mario Ferrante, gregario sinistro e solista alternato; il comandante Dimitri Marzarolli, gregario destro; il comandante Pierluigi Fiore, gregario destro; il comandante Stefano Miotto “Fanalino”. E poi il comandante Stefano Rosa, solista e gregario sinistro alternato.


Otto piloti per cinque aerei, questo per avere la certezza di presentare al proprio pubblico uno spettacolo sempre completo, in quanto quasi tutti i piloti sono comunque impegnati nella loro attività ai comandi di velivoli di linea o di aerei militari.


La sede dei Breitling Devils è situata all’aviosuperficie di Thiene, dove purtroppo è avvenuto il tragico incidente. E dove ieri mattina si svolgevano i voli di addestramento, conclusi poi in maniera tragica.

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