Aeroporto, la Regione accelera: al lavoro per i nuovi vertici

L’assessore Peroni: dobbiamo far uscire lo scalo da un rovinoso isolamento. «Rapporto fiduciario definitivamente deteriorato tra proprietà e management»

UDINE. Regione e società Aeroporto Fvg sempre più separati in casa. Ma la convivenza forzata, a meno di sorprese, durerà fino alla fine del mandato di Dressi & C. vale a dire aprile 2015. Perchè la Regione, nonostante sia socio unico di Aeroporto Fvg, non ha in mano l’asso per chiudere anzitempo l’attuale esperienza, pena un corollario di ricorsi legali. In una nota l’assessore alle Finanze Francesco Peroni ribadisce però che la musica cambierà presto. Anzi, se la Regione manterrà fede a quanto sostiene, un giorno dopo la scadenza del triennio targato Dressi, avremo i nomi del nuovo Cda, dal quale ripartire per il rilancio.

«I dati denunciati negli ultimi giorni, a proposito dell’aeroporto di Ronchi dei Legionari, confermano un quadro già ampiamente noto al socio Regione - spiega Peroni -, che ha nelle sedi formali esternato da tempo le proprie riserve, dal punto di vista delle scelte strategiche e dei risultati.

Parlano gli atti ufficiali della giunta e le dichiarazioni del vicepresidente Bolzonello, verbalizzate nella seduta dell’ultima assemblea dei soci. Noto è anche il deteriorarsi del rapporto fiduciario che dovrebbe connotare la relazione tra proprietà e management: eloquenti i toni, a tratti persino beffardi nei confronti della Regione, del presidente Dressi, nella recente intervista rilasciata al “Messaggero Veneto”. In questo scenario, credo che l’esecutivo regionale non possa che proseguire sulla rotta della discontinuità, intrapresa con determinazione sin dall’inizio del mandato, per ciò che concerne gli indirizzi strategici e gli assetti organizzativi delle partecipate regionali.

Ciò significa che, anche per l’aeroporto, il rimedio sta anzitutto nel lavorare, e lo stiamo già facendo, a un avvicendamento degli amministratori e dei vertici, ispirato a elevati standard di professionalità e di indipendenza delle personalità selezionate. Solo così si porranno le premesse per far uscire l’infrastruttura da quell’isolamento rovinoso nel quale è stata relegata. Solo così potranno essere colte le sfide crescenti del mercato globale della mobilità: sfide che esigono di abbandonare per sempre ogni sindrome da “isolamento dorato” che possa aver in passato ispirato miopi politiche regionali e aziendali».

Come è noto la Regione vuole subito intavolare una discussione con Save, la società veneta che controlla gli aeroporti di Venezia, Treviso e Verona, per trovare un’alleanza, anche senza scambio azionario. L’attuale Cda dello scalo regionale teme invece la «cannibalizzazione» da parte di Save e quindi non ha mai fatto passi concreti. Ma l’isolamento di cui parla nella nota l’assessore Peroni ha portato, tra gennaio e settembre 2014, a un crollo del 16 per cento dei passeggeri, una delle peggiori performance tra gli aeroporti italiani. Mentre tutti gli altri del Nord Est e Lubiana aumentano le loro quote di viaggiatori.

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