Affitti troppo cari a Udine, contributi per tutti

Il Comune reintroduce i fondi a pioggia per aiutare migliaia di famiglie. Nell’ultimo bando zero euro per 1600 domande

UDINE. Famiglie senza reddito, affitti troppo cari e fondi in calo. Il Comune ha deciso di reintrodurre il criterio del contributo a pioggia per dare una risposta a tutti gli ammessi in graduatoria. In questo modo la giunta Honsell eviterà di trovarsi di fronte, come è successo alcune settimane fa, a 1.897 domande ammesse e 290 finanziate.

La questione è complicata perché molto dipende dalla Regione che, a sua volta, si trova con le mani legate. Un dato per tutti: la giunta Serracchiani a fronte di una domanda pari a 27 milioni 595 mila euro aveva a disposizione circa 6 milioni ai quali lo Stato ne ha aggiunto un altro. Solo il Comune aveva chiesto 5 milioni 346 mila euro, ma ne ha ricevuti solo 865 mila 697. Fondi sufficienti per soddisfare solo 290 delle 1.897 domande ammesse in graduatoria.

Di fronte a questi dati l’assessore all’Abitare sociale, Antonella Nonino, ha ottenuto dalla giunta il via libera all’introduzione dell’assegnazione dei contributi a pioggia. «Abbiamo chiesto alla Regione di distribuire a tutti poco» spiega l’assessore nel dirsi convinta che il bando affitti così come è strutturato «fa arrabbiare chi resta fuori. Senza contare che dall’istruttoria delle domande i soldi arrivano un anno dopo».

Proprio perché il regolamento viene scritto dalla Regione e il Comune, quindi, subìsce la regole e la tempistica, l’amministrazione di palazzo D’Aronco non ci sta: «In giunta abbiamo approvato il criterio del contributo a pioggia. Questo significa - continua Nonino - che se abbiamo un milione a disposizione e mille domande ammesse tutti riceveranno mille euro». Questa, come detto, è una prima risposta perché, nei prossimi mesi, l’assessore si riserva di discutere con la Regione anche la fase istruttoria per rendere il bando più equo.

Il problema non è di poco conto perché, anche a Udine, il numero delle richieste d’aiuto aumenta di giorno in giorno. Troppe persone sono costrette a dividere la casa perché non ce la fanno a pagare l’affitto. Ecco perché l’assessore Nonino vuole istituire un tavolo comune con la Regione per affrontare l’emergenza casa. A conferma che Udine si trova in prima linea su questo fronte resta il fatto che Trieste, con il doppio degli abitanti di Udine, registri lo stesso numero di domande.

Da qui l’intenzione del sindaco, Furio Honsell, di creare una sorta di Agenzia casa per analizzare anche gli operatori del settore domanda e offerta. In questo contesto sarà analizzata anche la situazione del patrimonio esistente con il monitoraggio delle case sfitte che in città continuano a essere numerose. Si stimano circa 3 mila alloggi vuoti.

«Da una parte abbiamo le iniziative che sta mettendo a punto la Regione, dall’altro il Comune sta chiudendo i ragionamenti avviati con i rappresentanti sindacali, degli inquilini e dei proprietari per fare poi una valutazione comune sull’introduzione del canone concordato e sulle strategie per agevolare l’affitto delle case sfitte anche con aiuti per le famiglie in difficoltà, ma non in assenza di reddito». L’obiettivo dell’amministrazione di palazzo D’Aronco, quindi, resta quello di costruire una sorta di filiera abitativa che vada di pari passo con la riforma delle Ater che sta venendo avanti.

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