Agenzia delle entrate, a Maniago chiude l’ufficio resta uno sportello

MANIAGO. L’ufficio dell’Agenzia delle entrate di Maniago chiuderà i battenti entro fine anno. Lo ha ufficializzato l’ente in una nota, nella quale ha annunciato anche l’intenzione di procedere con l’eliminazione di altri 12 uffici. Non un fulmine a ciel sereno: il primo annuncio della riorganizzazione maniaghese, in nome della spending review, era arrivato nel 2013.
Non uno smantellamento completo, comunque: nella città del coltello dovrebbe rimanere uno sportello di assistenza fiscale dedicato all’erogazione di specifici servizi di front-office. In poche parole, l’ufficio sarà declassato a sportello, in quanto le sue funzioni principali passeranno in capo alla sede di Pordenone. Una mazzata non soltanto per Maniago, ma pure per il mandamento: all’ufficio coltellinaio, il secondo della provincia, fanno riferimento infatti 24 comuni.
Nella nota dell’Agenzia delle entrate, si parla di «eventuale apertura in loco di sportelli di assistenza fiscale»: la certezza non sembra quindi esserci, ma il sindacato ha chiesto lumi al riguardo e ricevuto rassicurazioni dalla direzione regionale sul fatto che il servizio a Maniago non sarà del tutto eliminato.
«Nella città del coltello rimarrà attivo un presidio multifunzione, come previsto dal progetto di riorganizzazione che ci era stato presentato qualche anno fa – ha fatto sapere Salvatore Montalbano (Cisl) –. Alcune unità, stando alle ipotesi non più di un paio, saranno trasferite a Pordenone: è già stato avviato un sondaggio per conoscere le disponibilità dei dipendenti al cambiamento di sede. Con l’Agenzia, comunque, metteremo in calendario un incontro per confrontarci sulla partita dei trasferimenti e definirne le condizioni».
Montalbano ha precisato che «non ci sono cambiamenti rispetto a quanto prospettato in precedenza. La direzione regionale si era impegnata a mantenere uno sportello a Maniago e, al momento, possiamo dire che non ci sono dietrofront».
Ma le rassicurazioni delle forze sociali non bastano a placare le preoccupazioni di cittadini e opposizione: si teme che tale riorganizzazione sia l’anticamera della soppressione del servizio, in una città che, tra l’altro, ha già pagato in termini di tagli.
Si pensi, per esempio, a struttura sanitaria e giudice di pace. «L’interrogativo che sorge spontaneo è: quale sarà il prossimo servizio a essere eliminato? – chiede il consigliere di minoranza Massimo Milanese –. Rimaniamo sconcertati dal silenzio della maggioranza Carli di fronte al preoccupante comunicato dell’Agenzia, che conferma la chiusura dell’ufficio di Maniago.
Sull’apertura di uno sportello, nonostante le rassicurazioni sindacali, incombono ancora interrogativi». Milanese ha ricordato che «in una seduta di consiglio comunale sono stati messi a bilancio 100 mila euro di spese per la sistemazione dell’edificio in cui oggi trova spazio l’Agenzia, per creare un centro servizi rivolto a imprese e cittadini. Di questo progetto salva-ufficio, però, non abbiamo più saputo nulla.
Ancora una volta, l’esecutivo Carli dimostra incapacità nel gestire le situazioni di crisi legate alla chiusura di servizi pubblici. Ci chiediamo quindi che senso abbia che Maniago sia capofila di un’Uti, se i servizi per i cittadini continuano a essere eliminati».
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