Agenzia delle Entrate, stretta sulle pause dei 200 dipendenti
UDINE. Tenere un registro delle “pause caffè” del personale per controllare le interruzioni fatte durante l’orario di lavoro e valutare gli eventuali eccessi. E’ quanto accade da ieri, primo luglio, anche per gli oltre 200 dipendenti dell’Agenzia delle Entrate di via Gorghi, a Udine.
«Si tratta di una normale disposizione di servizio», chiariscono dall’ufficio relazioni esterne della direzione regionale di Trieste. E poi spiegano: «Si sono volute disciplinare in maniera analitica, per evitare ogni equivoco, anche potenziale, le pause brevi: ogni volta che un impiegato andrà in sosta caffè dovrà passare il badge».
Oltre che di cartellini magnetici c’è chi parla di un apposito registro da firmare. Il perché è presto detto. «Tale regolamentazione permette di completare la disciplina delle interruzioni riguardanti l’orario di lavoro - spiegano ancora le relazioni esterne dell’Agenzia -. La disposizione è stata condivisa con le rappresentanze e le organizzazioni sindacali».
E le sigle della funzione pubblica di Cgil e Cisl confermano, ma pure precisano: «La regolamentazione delle pause in realtà fa parte di un accordo molto più ampio e importante su una nuova organizzazione degli orari di lavoro che dovrebbe partire da ottobre». L’intesa sarebbe già stata raggiunta e per la firma è questione di giorni. «Ma saremo attenti a leggere con accuratezza i termini e le disposizioni annesse», spiega Rossella Potocco, coordinatrice regionale di Fp Cgil.
Intanto la “disposizione regola-caffè” è già in vigore. «In realtà l’obbligo di passare il badge c’era già», chiarisce ancora la sindacalista, che aggiunge: «L’Agenzia di Udine è un modello visto che raggiunge sempre gli obiettivi annuali. Per cui, più che sulla disposizione riguardante le pause, mi concentrerei sulla parte dell’accordo concernente gli orari».
Dal prossimo autunno i circa 20 sportelli di front office, quelli con cui interagisce direttamente il contribuente, dovrebbero dunque aumentare il loro servizio e passare dalle 24 ore attuali alle 27 e mezzo previste. Per una direttiva del direttore dell'Agenzia delle Entrate e presidente di Equitalia, Attilio Befera, il cambiamento interessa tutti gli uffici territoriali più grandi.
«La maggiore apertura degli sportelli è una buona notizia che risponde alle esigenze dei contribuenti», spiega Enrico Acanfora della Cisl. Che però, con la collega della Cgil, assicura: «Ci adopereremo per tenere sotto controllo la situazione affinché a un aumento delle ore di front office non corrisponda un abuso nell’impegno delle risorse umane anche nel back office, cioè quando i dipendenti non sono a stretto contatto con i cittadini contribuenti».
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