Aggredito un altro autista di autobus: secondo un automobilista andava piano
Il dipendente di Arriva è stato malmenato e condotto in ospedale. La società: offriremo l’assistenza legale
Un autista di un autobus della società Arriva Udine è stato aggredito dal conducente di un’auto.
L’episodio – l’ultimo di una serie di aggressioni avvenute ai conducenti di mezzi pubblici – si è verificato nel tardo pomeriggio di mercoledì all’altezza della rotonda tra viale e via del Partidor.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, come confermato poi anche dalla stessa società, il bus della linea 5 stava percorrendo la rotatoria quando la persona alla guida dell’automobile, che si era immessa successivamente, ha iniziato a suonare ripetutamente il clacson, a inveire contro l’autista gridandogli di andare più veloce.
La discussione è degenerata quando l’autista del mezzo si è fermato. Da quanto appreso, il conducente dell’auto ha aggredito l’autista che si è poi diretto al pronto soccorso di Udine per farsi medicare. Sul posto sono intervenute anche le forze dell’ordine.
Un episodio, questo, così come ogni forma di violenza, condannato dalla società Arriva Udine: «L’azienda esprime vicinanza all’autista e alla sua famiglia e, ovviamente, offre l’assistenza legale a tutela del dipendente».
Le aggressioni, purtroppo, ai danni degli autisti dei mezzi sono sempre più frequenti. Come conferma anche Antonio Pittelli, segretario generale Fit Cisl Fvg.
«Gli episodi stanno aumentando – fa sapere anche a nome delle altre sigle sindacali –. È necessario che le aziende prendano delle decisioni comuni con il coinvolgimento di istituzioni e sindacati per dare delle risposte concrete per agire sulle cause di questi fenomeni sempre più frequenti. Sono necessari dei corsi di formazione per i dipendenti per proteggersi da certi situazioni e la presenza costante di persone addette alla sicurezza e la certezza della pena».
Lunedì scorso, un’aggressione a Trieste: un autista di un autobus della linea 10 della Trieste Trasporti si è salvato soltanto grazie alla cintura dei pantaloni da una aggressione con coltello da parte di una donna che aveva dato in escandescenze perchè le era stato intimato di mettere la museruola al cane. Il cuoio ha fermato il fendente e l’uomo è rimasto illeso, anche se spaventato e arrabbiato.
Un episodio non isolato. Violenze e insulti – come si diceva – sono all’ordine del giorno, tanto che i sindacati dei lavoratori in una lettera congiunta alle autorità hanno chiesto la stesura di un protocollo di sicurezza contro le aggressioni.
Secondo Giovanni Pezzullo, sindacalista di Ugl Trieste «ci troviamo ad avere a che fare con una utenza di vario genere che non sempre rispetta il regolamento di vettura e ci mettono spesso in situazioni in cui dobbiamo intervenire ed è lì che veniamo aggrediti, come è successo ieri sera».
Martedì, invece, a sole 13 ore di distanza dall’aggressione di Trieste, un altro parapiglia a bordo di un bus: stavolta sulla linea 51, alla fermata di Ronchi. Vittima una donna di 48 anni, la conducente, che ha riportato, stando al referto del Pronto soccorso, otto giorni di prognosi.
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