Agnola e Marsilio “salvi”, il M5s sul piede di guerra
UDINE. I casi di incompatibilità dei consiglieri regionali del Pd, Enzo Marsilio ed Enio Agnola, approdano oggi in giunta delle elezioni. Entrambi, una volta rimosse le incompatibilità (erano tutti due presidenti di cooperative che gestiscono l’Albergo diffuso) si dicono quasi certi che la giunta per le elezioni difficilmente chiederà al Consiglio regionale di valutare la vicenda.
Marsilio in particolare - che in un primo momento aveva affermato di non essere al corrente della sua incompatibilità, poi di averla imediatamente rimossa non appena venutone a conoscenza - ora dichiara di non essere assolutamente incompatibile e chiede dunque che la giunta si esprima nel merito. Ma le opposizioni preannunciano battaglia.
Il M5s in particolare insiste nel chiedere le dimissioni dei due, mentre Fi affida la sua protesta alla mozione presentata nei giorni scorsi con la quale chiede che sia pubblicata sul sito della Regione (sezione ammistrazione trasparente) ogni informazione riguardante i consiglieri regionali, gli assessori e il presidente.
«Per il momento - dichiara Andrea Ussai (M5s) che è anche componente della giunta per le elezioni - siamo in attesa di leggere il dossier predisposto dagli uffici e dai due consiglieri.
Quello che è certo è che sia Marsilio sia Agnola non sono certo due neofiti e dunque erano in possesso delle necessarie preparazione ed esperienza amministrativa per essere consapevoli della loro incompatibilità. Per questo il giudizio politico del nostro movimento è estremamente pesante. E per questo ribadiamo che entrambi dovrebbero rassegnare le proprie dimissioni».
Ussai sostiene inoltre che i due consiglieri in questione, che propongono e votano le leggi in Regione, a maggiore ragione dovrebbero essere i primi a rispettarle visto anche «che l’ignoranza non può essere contemplata per chi ricopre determinati ruoli politico-amministrativi».
Infine, annuncia che il M5s ha fatto i dovuti approfondimenti per capire «quanti contributi hanno ricevuto le rispettive cooperative e a chi sono andati». Il M5s manda a dire di essere in possesso della relativa documentazione.
Quanto alla mozione presentata dal Gruppo di Forza Italia, Ussai si rifà al commento già espresso dalla sua collega Eleonora Frattolin che aveva definito perlomeno fuori tempo l’iniziativa moralizzatrice degli azzurri.
«A chi nelle ultime ore si è scoperto novello paladino della trasparenza - aveva affermato Frattolin - con annunci populisti e demagogici di mozioni che lasceranno il tempo che trovano, vogliamo ricordare che il M5s ha dimostrato ampiamente che non servono leggi per essere trasparenti.
Suggeriamo ancora una volta di adottare la lettera di intenti che ogni candidato/portavoce del M5s firma prima di candidarsi: anche quando la legge non ci obbliga, siamo noi a dichiarare e rendicontare tutto alla luce del sole e tutto è verificabile in qualunque momento».
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