Air Dolomiti: addio definitivo a Ronchi

Lufthansa, da ottobre, effettuerà direttamente i tre collegamenti con Monaco facendo cessare ogni rapporto tra la compagnia e l’aeroporto regionale. La “casa madre” ha già varato un pesante piano di ristrutturazione

RONCHI DEI LEGIONARI Air Dolomiti dice definitivamente addio a Ronchi dei Legionari. Ma i collegamenti con Monaco di Baviera, fortunatamente, sono salvi. Dal prossimo 27 ottobre, quando scatterà l’orario invernale del trasporto aereo, sarà Lufthansa (che controlla il 100% del vettore italiano) a volare tre volte al giorno sull’hub tedesco.

La compagnia membro della “Star Alliance” fondata nel 1997 assicurerà i collegamenti, in costante crescita, utilizzando i bigetto Canadair CRJ700 da 70 passeggeri e garantendo così due posti in più di quelli che rappresentano l’offerta attuale di Air Dolomiti che opera sulla tratta per Monaco di Baviera con gli ATR72.

Quello di Lufthansa - che già negli scorsi giorni ha fatto delle “apparizioni” all’aeroporto isontino con i suoi aerei - rappresenta il ritorno della livrea tedesca a Ronchi dei Legionari: la compagnia, negli ultimi anni, ha svolto infatti i collegamenti prima in partnership e poi come “proprietaria” con Air Dolomiti.

I suoi “legami” con l’aeroporto del Friuli Venezia Giulia risalgono al 30 agosto del 1987 quando viene avviato il primo collegamento di linea internazionale gestito da una compagnia straniera, la DLT del gruppo Lufthansa, appunto, che inizia l’attività tra Ronchi dei Legionari e Monaco di Baviera con un Jetstream 31 da 18 posti.

Quindi, nel marzo del 1988, la sostituzione con un più capiente Embraer “Brasilia” da 30 posti e successivamente con un Fokker 50 da 50 passeggeri.

È il 27 ottobre del 1993 quando Air Dolomiti, compagnia costituita nel 1989 dal gruppo siderurgico Leali, forte di un primo accordo che le permetterà un anno dopo di diventare “Partner of Luthansa”, subentra con i propri aeromobili e il proprio personale sulla rotta.

Già da due anni, però, Air Dolomiti opera nel segmento del trasporto aereo interregionale con l’obiettivo di sviluppare collegamenti dagli aeroporti di città d’affari o turistiche di media dimensione abitativa, non servite dai grandi vettori.

Tra le prime rotte quelle che collegano Ronchi dei Legionari a Torino e Genova. Quasi vent’anni dopo, e qualche mese dopo la chiusura di Lufthansa Italia, Air Dolomiti - che sembra subire pesantemente i tagli e i ridimensionamenti decisi dalla “casa madre” che l’ha acquisita nel 2003 - esce dunque di scena.

E lo fa dopo che, due anni fa, aveva trasferito la sede legale da via Senatore Antonio Tambarin all’aeroporto di Verona Villafranca. Il futuro della compagnia che negli anni Novanta fece scuola per il prodotto offerto, anche a fronte delle “news”, viene vissuto con grande preoccupazione da personale e organizzazioni sindacali.

Il pesante piano di ristrutturazione già noto colpisce prevalentemente il personale navigante, con 116 dipendenti in mobilità, 76 piloti e 40 assistenti di volo.

Prevede inoltre, entro la fine del 2013, la dismissione di tutti gli attuali ATR72-500 (ne sono rimasti in servizio soltanto 4) e il posizionamento della flotta unicamente sui più capienti Embraer 195 da 120 posti.

Velivoli troppo grandi per operare su rotte regionali come quella tra il Friuli Venezia Giulia e la Baviera. Ma il timore dei dipendenti di Air Dolomiti, attualmente circa 700, è che la riduzione dell’organico e della flotta avviata dalla capogruppo Lufthansa sia solo il primo passo per arrivare a dismettere completamente il marchio.

A quel punto il servizio svolto dal personale italiano passerebbe in mano a un’azienda tedesca, magari Germanwings che ha già intensificato la sua attività in Italia. A quel punto a lavorare sarebbe il personale tedesco.

I vertici della compagnia, già nei mesi scorsi, hanno cercato di fugare queste paure: «L’Italia rimane un mercato fondamentale per il futuro – ha detto il Ceo Michael Kraus - dove noi continueremo a investire. Dobbiamo renderci conto che il settore ci lancia nuove sfide e la concorrenza è molto forte. Air Dolomiti rimane una compagnia posizionata su una fascia di clientela medioalta, quindi lontana dal segmento low cost».

Basterà a rassicurare i dipendenti?

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