Al Civiform tutto esaurito con oltre cento minori stranieri

Si riaccende il dibattito sul polo di accoglienza dopo la violenta rissa scoppiata giovedì. I costi decollano e i rimborsi al Comune ritardano. Il sindaco Balloch: ne ho parlato al ministro Alfano

CIVIDALE. L’episodio della violenta rissa scoppiata giovedì scorso nel collegio del Civiform, adibito a polo d’accoglienza per i minori stranieri non accompagnati, riaccende in città un dibattito di vecchia data.

Stavolta, però, la discussione non rimane su un piano generico, ma entra nel dettaglio, addentrandosi nei dati numerici.

Emerge così che nel 2016 sono arrivati in Comune di Cividale 123 minori stranieri, contro i 66 del 2014; la maggior parte (102 unità) proviene dal Kosovo; le altre nazionalità rappresentate sono Albania (12), Afghanistan, Bangladesh, Pakistan, Togo. L’età media degli ospiti (spesso, per ovvie ragioni, non verificabile) è di 17 anni.

«La stragrande maggioranza di questi ragazzi – rileva il consigliere regionale Roberto Novelli – non proviene da Paesi in guerra. I costi del sistema sono lievitati dai 989 mila euro del 2014 ai 2.538.000 del 2016, onere sopportato dalle casse comunali prima di essere rimborsato, con notevole ritardo, in parte dalla Prefettura (con 45 euro al giorno per minore) e per la rimanenza dalla Regione».

«Il Comune di Cividale – aggiunge – deve ancora ricevere dalla Prefettura le quote relative all’ultimo trimestre del 2016, mentre i fondi regionali non arriveranno prima di maggio. Il peso economico, insomma, è enorme e potrebbe mettere a repentaglio anche il pagamento temporaneo degli stipendi dei dipendenti municipali: non essendoci cassa sufficiente, l’amministrazione municipale potrebbe vedersi costretta a chiedere un anticipo alle banche, con le relative spese».

Meno della metà dei minori non accompagnati fermati sul territorio comunale, in realtà, confluisce nel collegio del Civiform, che tuttavia in ragione di convenzioni con altri Comuni dà alloggio a oltre cento giovani.

«Negli ultimi due anni i flussi sono aumentati in misura esponenziale – conferma il direttore dell’istituto di formazione professionale, Daniele Bacchet –. Basti dire che dalle 3 comunità d’accoglienza operative in ambito regionale fino a un biennio fa si è passati a oltre 15».

Il tema, fa presente per parte sua il sindaco Stefano Balloch, è «al centro di un intenso dibattito all’interno dell’amministrazione. Abbiamo posto la questione allo stesso ministro Alfano – ricorda il primo cittadino –, al quale abbiamo fatto presente che Cividale, in Friuli Venezia Giulia, dopo Trieste e Udine è il centro che sopporta il maggior peso dell’accoglienza. Quello su cui siamo impegnati, al momento, è tenere rapporti di strettissima sinergia con le realtà che si fanno carico dell’ospitalità di questi minori e le forze dell’ordine».

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