Al pontefice il vino di Cormòns
CORMÒNS. Un sorso di Cormòns in Vaticano. Sulla tavola di papa Francesco non mancheranno mai i vini del centro collinare. La diocesi di Gorizia ha regalato al nuovo pontefice le bottiglie del buon vino cormonese, ricambiando, in occasione della visita ad limina dei vescovi del Nordest, ricambiando così il dono della croce episcopale da parte del papa. Lo ha rivelato, l’altra sera a Cormòns, l’arcivescovo di Gorizia, Carlo Redaelli, alla fine della messa celebrata in occasione del santo patrono, Adalberto, di fronte ai banchi gremiti dai fedeli in duomo. Scherzosamente il presule ha aggiunto che se spesso i regali per il papa si fermano per qualche tempo in gendarmeria vaticana, ma per il vino pro Missa di Cormòns gli ordini sono stati chiari: «Appena arriva va subito portato nella casa pontificia».
La festa del patrono è nel centro collinare una ricorrenza molto sentita. Alla celebrazione in duomo hanno partecipato, l’altra sera, i sacerdoti del decanato e le autorità cormonesi, sindaco Luciano Patat in testa. La ricorrenza è anche l’occasione per premiare chi più degli altri ha contribuito alla vita comunitaria, con uno speciale riconoscimento assegnato dal consiglio pastorale. Il Premio sant’Adalberto 2013 è stato conferito alla dottoressa Elisabetta Moretti, detta Betty, per tutto l’impegno profuso negli anni come organista e direttore del coro di sant’Adalberto. Quindi i partecipanti si sono trasferiti al centro pastorale “Monsignor Trevisan” per la cerimonia inaugurale dell’alzabandiera, che è stata dedicata ad Aldo Braida, figura di riferimento dello scautismo cormonese, di cui quest’anno ricorre il decimo anniversario dalla sua scomparsa. L’arcivescovo Redaelli ha impartito la sua benedizione.
È dedicata a Braida anche la bellissima mostra al centro pastorale, che si potrà visitare fino a domenica prossima. In esposizione cimeli, documenti d’epoca e numerosi scatti fotografici che raccontano anche la storia degli scout a Cormòns. Braida è stato tra le matricole del Cormons 1°, nel lontano 1947, e nell’arco di 50 anni è giunto a ricoprire, via a via, tutte le più importanti cariche in seno al movimento. È stato anche promotore del Masci, il movimento adulti degli scout e ha realizzato a Cesclans, nel comune di Cavazzo, il villaggio che ancora oggi porta il suo nome. Braida ha rivestito anche l’incarico di assessore comunale allo sport a Palazzo Locatelli negli anni ’70.
Monsignor Nutarelli ha ringraziato il "Comitato Aldo Braida" per l’impegno e i risultati ottenuti in questi mesi, mettendo in evidenza che tutte le iniziative per commemorare la figura di Aldo Braida «non devono essere un semplice ricordare, ma dal ricordo deve nascere un rinnovato impegno per vivere con gusto il presente e proiettarsi verso il futuro con più speranza ed entusiasmo».
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