Al via le mini-produzioni di carni

Norcini e allevatori, formazione con la Regione. Spaccio a Prata nell’azienda Boer

PRATA. Pronta al lancio la prima iniziativa di Piccola produzione locale della zona del mobile. Domenica, alle 11, si inaugura a Prata lo spaccio carni di coniglio nell’azienda agricola Felice Boer.

Il progetto Ppl lanciato dalla Regione è rivolto ai piccoli allevatori di conigli, pollame e suini che intendano porre in vendita le loro carni trasformate e stagionate. L’obiettivo è di formare norcini, allevatori e piccoli produttori attraverso appositi corsi di formazione organizzati dalle direzioni regionali Salute e Agricoltura e dall’Istituto zooprofilattico delle Tre Venezie nei quali approfondiranno la conoscenza delle tecniche di allevamento, l’igiene alimentare nella macellazione, trasformazione e conservazione delle carni, l’igiene dei locali adibiti alla lavorazione, la legislazione del settore. Seguono ispezioni condotte da esperti nei luoghi di produzione e il rilascio, a prove superate, di un attestato (licenza di vendita dei prodotti in casa, in aree pubbliche e nei negozi della zona).

In questa maniera sarà possibile salvare le piccole produzioni e, soprattutto, le competenze specifiche di chi, magari da più generazioni, sa confezionare le carni in casa ma non ne possedeva i requisiti di legge. Non da ultimo, nel prolungarsi dello stato di crisi delle produzioni storiche che avevano arricchito la zona del mobile, la diffusione delle Ppl potrà ridare fiato all’economia locale. Il primo progetto ad andare in porto è quello della Boer di via Peressine, azienda è specializzata nell’allevamento di conigli, una delle realtà cunicole più importanti della provincia con circa 40 mila capi allevati l’anno. Da qualche mese, in virtù della legge regionale sulle Ppl, nell’azienda è stato aperto uno spaccio per la vendita di coniglio di produzione propria e di prodotti lavorati come arrotolati, hamburger, polpette, salsicce e spiedini.

Prosegue, intanto, l’interesse del Comune di Prata verso i produttori locali. «Le Ppl rappresentano da subito una valida alternativa per la nostra agricoltura, che è in seria difficoltà – afferma il consigliere comunale delegato Sergio Rizzi -. Ormai l’agricoltura per riuscire a fare reddito deve andare verso il completamento della filiera con la trasformazione e la vendita diretta, in modo da trattenere la maggior parte degli utili. Per chi ha la possibilità di trasformare, la Ppl è una possibile soluzione ai guai della zona del mobile: non certo un’alternativa definitiva ma un’utile rivalorizzazione di un’arte presente sul nostro territorio da sempre».

Giacinto Bevilacqua

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