Alberi abbattuti sui letti dei fiumi: ecco come fare per riutilizzarli
Il consigliere Maurmair (FdI): la legge in vigore lo consente. Fino a 5 tonnellate l’anno basta il via libera della Forestale

In pochi lo sanno, ma gli alberi abbattuti che si trovano negli alvei dei fiumi possono essere raccolti. A ricordarlo è il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Markus Maurmair che ha voluto fare chiarezza sulle norme attualmente in vigore per favorire il recupero degli alberi.
«Negli ultimi anni – sottolinea – si sono ripetute ondate eccezionali di maltempo che hanno prodotto piene nei fiumi regionali di rilevante entità e i cui segni rimangono sui letti una volta ritirate le acque.
Attraversando i ponti si notano in particolare alberi abbattuti le cui sagome sbucano nelle ghiaie e sabbie. Tale materiale, in occasione di successive piene, potrebbero rappresentare un potenziale pericolo e nelle aree più sensibili le autorità competenti intervengono per rimuovere quanto la forza dei fiumi trasporta». Da qui l’invito alla raccolta.
«Un tempo era abitudine della popolazione rivierasca recuperare il legname fluttuato per farne legna da ardere. Attualmente però, un po’ per il venir meno di questa necessità, ma anche per le numerose normative ambientali emanate che hanno creato delle barriere informative, gli alberi abbattuti e fermi sui letti dei fiumi non vengono raccolti.
Con una lettera informativa - dice - ho voluto evidenziare per tramite delle amministrazioni comunali l’opportunità prevista dalla legge regionale 11/2015 che consente a titolo gratuito e senza il rilascio di autorizzazione, fatti salvi i diritti dei terzi, la raccolta del legname trasportato e abbandonato dalle acque negli alvei, nelle golene e nelle pertinenze idrauliche demaniali.
Inoltre – precisa Maurmair –, con la stessa norma si specifica che gli enti competenti alla manutenzione delle opere idrauliche rilasciano, a titolo gratuito, l’autorizzazione allo sfalcio e all’asporto di erba, nonché al taglio e all’asporto di arbusti e di alberi dagli argini demaniali dei corsi d’acqua».
Oltre agli alberi abbattuti si possono anche prelevare rami e arbusti ma in questo caso serve l’autorizzazione.
«Rispetto il taglio e l’asporto di alberi e arbusti dagli alvei, dalle sponde e dalle aree golenali demaniali - sottolinea il patriota - si configurano quali interventi di manutenzione dei corsi d’acqua e di gestione della vegetazione e sono consentiti fino a 5 tonnellate all’anno, a titolo gratuito previa comunicazione alla stazione forestale competente della località e della superficie interessate, nonché della quantità e delle specie da prelevare; la stazione forestale entro sette giorni può vietare l’attività per ragioni di tutela ambientale o idraulica; trascorso tale termine l’attività può essere svolta. Per quantitativi superiori le procedure sono più complesse».
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