Alla cena dei single per trovare l’anima gemella

Sempre più richieste per gli incontri organizzati con l’obiettivo di fare nuove conoscenze

UDINE. Friulani, triestini, meridionali, qualche veneto. C’è l’operaio e l’avvocato, la segretaria e la dottoressa, il timido e il dinamico.

È il popolo eterogeneo e colorato dei single alla ricerca dell’anima gemella o anche solo di nuovi amici, sempre più lanciato verso l’esterno e il contatto reale dopo l’ubriacatura dei social network. Basta facebook e dintorni, insomma, è il momento di uscire e provare a mettersi in gioco.

Questa la filosofia che ha spinto l’udinese Angela Buchini, 36 anni, ad organizzare le cene dei single, ambite serate a cui partecipano fino a 100 persone. E a volte ci scappa anche il fidanzamento (il 10% circa), o addirittura un figlio, come è accaduto alla coppia che si è formata a febbraio 2012 e che oggi col piccolo Alberto forma una famiglia.

L’età varia dai 30 ai 70 anni, la fascia più gettonata è quella dei 45-55, ma non mancano sempre più under 30 incuriositi. Prossimo appuntamento a Capodanno.

«La mia cena la chiamo occasione - spiega Angela -. La sera a Udine non ci sono locali adatti a persone adulte, il sabato troviamo in giro solo ragazzini. Quello che impedisce ora di incontrarsi, oltre appunto ai pochi locali che offre la città, è poi la dimensione virtuale in cui siamo proiettati. Ormai si comunica via facebook, twitter, whatsapp, e non ci si guarda più negli occhi. Le mie cene sono quindi un “trampolino di lancio” per rituffarsi nella realtà e mettersi in gioco. Tutti ad armi pari, perché ci ritroviamo per lo stesso scopo: conoscere nuove persone. In discoteca o in un bar non sai se quel “qualcuno” che stai adocchiando è libero, alla cena dei single sí».

L’idea le è balenata dopo una serata organizzata anni fa a Treviso, dove si era trasferita per lavoro: «Non conoscevo nessuno - racconta -, a parte il signore del bar dove ogni tanto mi fermavo a bere il caffè. Allora ho messo un po’ di annunci sulle varie bacheche, invitando gente a una pizzata. Si è presentata una marea di persone, uomini e donne; è stata una bella serata, ho conosciuto amici che sento ancora. Ho trascorso un anno in Veneto in cui praticamente ho più fatto festa che lavorato».

Tornata in Friuli non è stato così facile riproporre la stessa iniziativa; rispetto ai “cugini” veneti, infatti, qui vincono pudore e timidezza.

«Una difficoltà enorme a portare fuori la gente, qui da noi – conferma Angela -, spesso mi sentivo rispondere che è la “cena degli sfigati”, preconcetti e paranoie che alla fine mi hanno smontato». Poi, 3 anni fa, la svolta: in estate, quando lavorava al chiosco del parco del Cormor, il titolare le chiese di organizzare una cena, e da lì non si è fermata.

Ogni giorno le scrivono chiedendo di rifare altre serate, «molti vorrebbero partecipare ma non vengono per paura o perché da soli non se la sentono».

Provarci però non costa nulla: «Con un compagno la vita è più semplice anche dal punto di vista economico - ricorda Angela badando al concreto -, si condivide la spesa, le bollette, la camera dell’hotel». E chi non trova compagnia “ripiega” su gatti e cani... che non tradiscono mai.

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