Alla guida i friulani hanno il piede pesante I DATI
UDINE. Dieci anni. Tanti ne compie la patente a punti, introdotta nel luglio 2003 con un apposito decreto legislativo. Allora fu una rivoluzione. Oggi è tempo di bilanci. Anche per gli automobilisti udinesi che nella classifica delle Province, stilata per l’occasione dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, non brillano. Né in negativo né in positivo.
Stazionano a metà sia per quanto riguarda le detrazioni dei punti (49esimo posto su 110) che per le infrazioni commesse (51esimi). In regione, i peggiori sono di gran lunga i triestini (14esimi in Italia per numero di punti sottratti e 26esimi per infrazioni). Seguono i pordenonesi (18esimi e 31esimi nelle rispettive classifiche). Stabili nella parte bassa delle graduatorie i guidatori goriziani, per le statistiche tra i più prudenti alla guida.
In Italia ci sono 37 milioni di patenti attive. Di queste, quasi cinque milioni non hanno mai subito “tagli”: gli automobilisti hanno così raggiunto, grazie al bonus di due crediti ogni biennio, il punteggio massimo di 30. Escluso questo gruppo di disciplinati, per gli altri guidatori in media sono stati sottratti 2,3 punti.
E la provincia di Udine si discosta di poco dal dato nazionale: mediamente, come si vede dalla tabella a lato, ogni 100 automobilisti sono sottratti 236,8 punti. Vale a dire che ogni patente ne ha persi 2,36. I triestini, invece, sono i più indicisciplinati, con una media di 2,86 punti per ogni licenza di guida.
Un po’ meno spericolati i pordenonesi (2,8). Nella norma i goriziani (2,21). A Udine, nel decennio 2003-2013, sono state registrate quasi 207 mila infrazioni, con una media di 56,9 ogni 100 guidatori.
Le violazioni più commesse, come confermano le nove patenti ritirate nell’ultimo weekend dalla polizia stradale del Friuli Venezia Giulia, riguardano il superamento dei limiti di velocità. A rischio anche chi abusa di sostanze alcoliche.
«Ecco, forse più della patente a punti ha potuto l’inasprimento della normativa sul limite alcolemico», dice Maddalena Valli, direttrice dell’Automobile club di Udine (Acu). La responsabile non vuole sminuire i risultati raggiunti. «La mortalità sulle strade è diminuita ed è quasi dimezzata in questi ultimi dieci anni», spiega un occhio rivolto alle ultime stime Aci-Istat secondo cui nel 2012 il numero dei morti è rimasto sotto quota 4 mila (nel 2002, erano stati quasi 7 mila).
«Tanto però resta ancora da fare in termini di prevenzione», sottolinea ancora Maddalena Valli. Che ha ben chiaro quale sia l’identikit del trasgressore tipo del codice stradale: uomo e tra i 25 e i 44 anni. Lo stesso profilo tracciato dai dati raccolti dai dati del Ministero.
Che evidenziano anche come i punti detratti al guidatore sono inversamente proporzionali all’età. In pratica invecchiando si diventa prudenti o, semplicemente, si passa meno tempo al volante. E diminuisce così il rischio controlli.
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