Alla mensa dei poveri più di 200 in coda per il pranzo di Natale

UDINE. Sono stati 210 i partecipanti al pranzo di Natale della mensa diocesana “La gracie di Diu” di via Ronchi. Circa una decina i volontari impegnati nel servizio per non far mancare ai poveri, alle famiglie in difficoltà e ai molti profughi un’accoglienza serena in questo giorno speciale.
A tutti, inoltre, è stato donato da un friulano un panettone.
«Le cuoche e i volontari – spiega uno di questi – hanno lavorato per proporre ai meno abbienti un pranzo diverso dal solito, con un menù particolare. Come primo, per esempio, c’erano le crepes».
Quest’anno, diversamente da quanto avveniva in precedenza, non è stato possibile modificare lo schema del self service e «servire direttamente ai tavoli tutti i commensali».
Poco male, l’importante è trascorrere il momento del pranzo in compagnia e in un clima disteso, tale da far dimenticare a chi si rivolge alla mensa di via Ronchi preoccupazioni e difficoltà .
La sera di Natale, invece, i commensali erano un’ottantina, perlopiù profughi afghani e pakistani. Mentre ieri, al pranzo di Santo Stefano, erano presenti in duecento, presenze minori in serata.
«Il servizio serale – precisa il volontario – è rivolto soprattutto ai profughi, rispetto a chi per esempio ha un tetto e vive in una condizione permanente o temporanea di povertà».
I profughi, tuttavia, «continuano ad aumentare, soltanto la vigilia di Natale se ne sono aggiunti 18, arrivati da Tarvisio».
Ma non conosce limiti la solidarietà dei friulani, che «hanno lasciato borse della spesa, pietanze cucinate e anche pacchi regalo per Natale».
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